Continua l’avventura internazionale di “Parolacce”. La prossima settimana sarò uno dei relatori invitati al primo seminario internazionale di lingua, letteratura e processi culturali organizzato dall’università di Caxias do Sul (Brasile).
Un appuntamento dedicato ad approfondire le relazioni fra lingua e cultura: relazioni che, nel caso delle parolacce, sono molto strette e ricche di spunti di riflessione. Il mio intervento, in spagnolo, sarà sulle parole del sesso che, come ho scritto su questo blog, in italiano sono molto numerose e ricche di risvolti culturali.
Non è il primo appuntamento internazionale di “Parolacce”. Nel 2009 ho tenuto una conferenza – in francese – all’università di Chambery (Francia) per presentare il “volgarometro”. Lo stesso anno è uscita una lunga recensione del mio libro su “Almanaque”, supplemento domenicale del quotidiano brasiliano “Pioneiro”. E la scrittrice statunintense Dianne Hales ha pubblicato una lunga intervista con me nel suo libro “La bella lingua”.
Insomma, le parolacce italiane fanno il giro del mondo, suscitando curiosità. E accendendone altre: per esempio, quante sono le parolacce in Brasile? Anche nella terra del carnevale sono numerose come in Italia? Chissà: gli “Alternative dictionaries” censiscono una 50ina di parolacce, e “BravoBrv” arriva al centinaio. Eppure, un dizionario scritto dal brasiliano Mário Souto Maior ne censisce più di 3mila… Come stanno davvero le cose? Indago e vi faccio sapere…
COmplimenti sopratutto per la foto!