Il sedere ha ispirato molti modi di dire, nei quali assume significati diversi dalla fortuna, di cui ci siamo occupati nella puntata precedente. Vogliamo vedere quali? Sono davvero numerosi, e meritano un intero articolo.
1) Innanzitutto, è un modo di qualificare una persona in modo spregiativo. In tal caso il sedere è usato come sineddoche, ovvero: quella parte anatomica identifica il tutto, si fa equivalere una persona al suo deretano. Facciamo questa operazione quando diciamo: “Muovi il culo!” “Sposta il culo!” per intendere “muoviti”, “spostati”. Il sedere è usato anche in alcuni modi di dire figurati e iperbolici: avere il culo di piombo, ovvero essere pigri, senza voglia di muoversi; culo di pietra, persona che sta sempre seduta a lavorare (o a non far nulla).
2) L’accrescitivo “culona” (o “culone“) è un modo spregiativo di rivolgersi a una persona qualificandola per un sedere ipertrofico (come fece Silvio Berlusconi quando definì con questo appellativo la cancelliera tedesca Angela Merkel, causando un notevole incidente diplomatico): a dimostrazione che la steatopigia è passata di moda rispetto al Paleolitico… In questo caso, culone è sinonimo di persona grassa e respingente.
3) Il deretano è anche una parte sensibile: quindi, farsi il culo, fare un culo così , significa affaticarsi, stancarsi moltissimo per portare a termine un lavoro; mettere il pepe nel culo, avere il fuoco sotto il culo, alludono a una persona nervosa, indaffarata, che non riesce a stare ferma; mi sta sul culo esprime una forte antipatia verso qualcuno considerato molto fastidioso.
4) Ma il deretano è anche una parte anatomica vista con disprezzo, come sinonimo di pressapochismo, noncuranza, superficialità in antitesi all’impegno e all’intelligenza: “quel libro è scritto col culo”, “quella casa è fatta col culo“.
5) “Faccia da culo” significa faccia tosta: mostrare il proprio volto come se fosse un deretano, senza vergogna e in modo spregiativo. Infatti, mostrare (fisicamente, realmente) il deretano è un atto di disprezzo (in inglese si chiama mooning, in spagnolo “hacer un calvo”): mima l’atto del defecare. Ecco perché in tedesco arschloch (buco di culo) e l’inglese asshole sono una grande offesa: indica una persona spregevole (è il corrispettivo di stronzo).
6) Leccaculo significa adulatore servile, che si presta a qualunque umiliazione pur di trarne vantaggi (come dare via il culo per ottenere qualcosa, essere disposto a tutto pur di raggiungere i proprî fini). Al lecchino ho dedicato un articolo a parte: è un personaggio molto complesso e – ahinoi – sempre d’attualità.
7) Culo è anche sinonimo di omosessuale: culo, culallegro, culattone, c. rotto, alludono alla parte anatomica che per antonomasia caratterizza il rapporto gay. Anche la parola “paraculo” in origine significava omosessuale passivo, e poi indica chi sa abilmente e con disinvoltura volgere a proprio favore una situazione, o fare comunque il proprio interesse (come avviene anche l’espressione “culo rotto”). A questo significato vanno ricondotte anche altre espressioni: prenderlo in culo, nel culo, essere imbrogliato, fregato; prendere per il culo significa prendere in giro, fregare (inculare); fare il culo a qualcuno, significa imbrogliarlo, fargli male, rimproverarlo aspramente. Sul vaffanculo, rimando a un mio post che ho dedicato all’argomento.
8) L’espressione restare col culo per terra, infine, deriva da una singolare pena in uso nel Medioevo presso i Longobardi: i falliti erano condannati ad abbassarsi i pantaloni (calare le braghe) e appoggiare le natiche sull’erba.
Dunque, dovremmo essere grati a questa parte anatomica che con la sua ricchezza simbolica ci consente così tante possibilità espressive. Dunque prenderò a prestito le parole di uno scrittore spagnolo che ben prima di me gli aveva reso onore nel 1600: Francisco De Quevedo (1580-1645): «Il culo è così disgraziato da essere superato dalle cose avvantaggiate in nobiltà e virtù, pur avendo più imperio e venerazione delle altre membra del corpo. A ben vedere, infatti, è il più perfetto e ben collocato di esso, e più favorito dalla natura, e poi la sua forma è circolare, come la sfera, e divisa in un diametro o zodiaco proprio come quella. Il suo posto è nel mezzo, come quello del sole; il suo tatto è tenero. Ha un solo occhio, (…) ed è più necessario l’occhio del culo più di quelli del viso; per quanto uno senza occhi in esso può vivere, ma senza occhio del culo né soffrire né vivere. (…) A causa degli occhi del volto ci sono innamorati, incesti, stupri, morti, adulteri, ire e furti. Ma quando per il pacifico e virtuoso occhio del culo ci fu scandalo nel mondo, inquietudine o guerra? (…) Negli occhi del volto di solito ci sono mille lievi accidenti, cateratte, nubi e molti altri malanni; ma in quello del culo non ci sono mai nubi, perché è sempre liscio e sereno».
Veramente interessante