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Mi insultano su Facebook: che faccio?

pugnoScrive Horacio: «Se su Facebook dico a una donna intollerante con gli stranieri: “Sei una razzista di merda” lei può farmi causa?».
Poi c’è il caso di Rosa: «Dopo un battibecco, mia cognata, tramite Whatsapp, mi ha dato della stronza, della bambina viziata, della terrona e tramite emoticon mi ha mandato affanculo e dato della merda. Posso fare qualcosa?».
E il racconto di Elle: «Giocando su un sito online di partite a carte, c’è sempre un tizio che si lamenta per come gioco. Ho scritto in chat che “i rompicoglioni sono sempre presenti” e lui mi ha dato della troia. Cosa posso fare?».

Le storie di Horacio, Rosa ed Elle non sono rare. Me ne hanno raccontate a decine, da quando ho pubblicato su questo sito un articolo sulle nuove regole del reato di ingiuria. Quell’articolo, infatti, è stato sommerso, nei commenti, da decine di appelli (fra cui questi tre), e in pochi mesi è diventato uno dei più cliccati di questo sito. Un fatto inaspettato, dato che parolacce.org è un sito di linguistica e non di consulenza giuridica.
Queste storie mi hanno coinvolto emotivamente perché sono vere e sofferte: provate a leggerle, e vi accorgerete che davvero le parole possono ferire come pietre (o come pugni, vedi il fotomontaggio Shutterstock in alto).
Ma queste richieste d’aiuto sono anche il sintomo di un disagio diffuso: oggi molte persone non sanno come devono comportarsi nelle nuove piazze virtuali dei social network per evitare o affrontare questi “danni collaterali”.
E’ comprensibile.  Questi servizi sono entrati nelle nostre vite molto in fretta. E così, senza rendercene conto, negli ultimi 10 anni siamo diventati tutti non solo “connessi” ma in qualche modo anche “giornalisti”/editori. Grazie a Internet, infatti, possiamo far arrivare la nostra voce ovunque, a decine, centinaia o migliaia di persone. Proprio come i giornali.

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Questa opzione su Facebook non c’è: sarebbe un reato (Shutterstock).

E’ un cambio radicale, e nessuno ci aveva preparati per questo. Abbiamo acquisito grandi poterilibertà, ma siamo entrati in un gioco più grande di quanto immaginiamo. Per chattare su Whatsapp o su Ask, scrivere una recensione su Tripadvisor o su Yelp, pubblicare un post su Facebook o scrivere un tweet non abbiamo dovuto studiare un manuale o superare un test. Ma è come guidare un’auto senza aver preso la patente: possiamo essere piloti formidabili, ma se non conosciamo il Codice della strada rischiamo di prendere multe, di farci male o di finire in galera. Gli stessi rischi che corriamo se usiamo in modo inconsapevole i social network.
Ecco perché in questo articolo troverete una guida pratica su come prevenire e “curare” gli insulti su Facebook & C.

Le regole del gioco

Il primo passo è sapere le regole del gioco. Cioè le leggi. Molti pensano che Internet sia una terra di nessuno, una zona franca in cui ci si può esprimere come si vuole: come con gli amici al bar. Ma non è così: sul Web valgono le stesse norme della vita reale.

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A volte i social network sono un concentrato di insulti (Shutterstock).

In particolare, chi insulta qualcuno su Facebook & C. non commette il reato di ingiuria, che quest’anno è stato depenalizzato (non si rischia più la galera, ma solo sanzioni economiche: lo spiegavo nel mio post). Chi insulta sui social, invece, commette un reato più pesante: la diffamazione aggravata. Lo stesso reato che commettono i giornalisti quando scrivono un articolo ingiustamente offensivo. Ovvero, quando scrivono giudizi infamanti senza averne le prove. Anche gli insulti infatti (dire a qualcuno che è stronzo, bastardo, demente, etc) sono giudizi.
Su Facebook & C. le nostre frasi restano nero su bianco (pixel su pixel, byte su byte) e arrivano a un numero imprecisato di persone. Tanto più che le nostre chat, i nostri post, le recensioni restano online per anni. E li si può leggere in ogni momento e da ogni angolo del pianeta. Anche se contengono le peggiori parolacce.

E allora vediamo in che consiste il reato di diffamazione: quali sono le pene previste, le procedure di denuncia e i tempi. Per sapere tutte le altre leggi che regolano le parolacce in Italia, potete scaricare il mio libro.

DIFFAMAZIONE

Cos’è: si commette il reato di diffamazione quando si offende una persona assente, davanti ad almeno altri 2 testimoni. Questo reato si può commettere anche quando si offende via Facebook, Twitter, Tripadvisor, Google Plus, Linkedin, Yelp, Ask, Whatsapp (se è una chat di gruppo).

Eccezioni

Si può essere assolti se si riesce a provare la verità di un’accusa all’altra persona.

Non è punibile chi ha commesso il fatto come reazione a un’ingiustizia appena subita.

Procedura

Si può denunciare direttamente il fatto alle forze dell’ordine (polizia, carabinieri).
In alternativa, si può incaricare un avvocato di depositare una denuncia in Procura.

Tempi

La querela va presentata entro 3 mesi da quando si è venuti a conoscenza del reato. Dopo la denuncia penale ci si può costituire parte civile per chiedere il risarcimento dei danni subìti. In alternativa si può ricorrere – entro 5 anni – al giudice civile per ottenere il risarcimento dei danni.

Pene

Reclusione fino a 1 anno; oppure multa fino a 1032 €.

Aggravanti (e pene aumentate)

  • se si attribuisce un fatto determinato: se si fa un’accusa concreta (“ha rubato una bicicletta”) senza provarla: reclusione fino a 2 anni; oppure multa fino a 2065 €
  • se si diffama attraverso la stampa (o “altri mezzi di pubblicità“: su Facebook, Twitter, etc): reclusione da 6 mesi a 3 anni, oppure multa di almeno 516 €.

Legge di riferimento: Codice Penale, art. 595 

Leggendo questa scheda, salta subito all’occhio un paradosso: com’è possibile applicare la diffamazione a chi scrive su una chat? La diffamazione, di per sè, significa parlar male di qualcuno in sua assenza. Ma se l’altro è presente, seppure in modo virtuale, dall’altra parte dello schermo, su Whatsapp o Facebook e Twitter? Per la Cassazione, che ha sfornato diverse sentenze sul tema, la presenza digitale non conta: è difficilmente provabile, in un processo, che il destinatario dell’insulto fosse virtualmente “presente” (connesso) quando veniva scritto.
Ovviamente il Codice Penale – scritto nel lontano 1930, quando Internet non esisteva nemmeno nella fantasia degli scrittori di fantascienza – non poteva precisare questo dettaglio. Ma, aggiunge Giuseppe D’Alessandro, avvocato cassazionista a Niscemi, su questo punto non è detta l’ultima parola: in realtà il dibattito è ancora aperto.
«Il nostro Codice» spiega l’avvocato D’Alessandro «vieta di interpretare le leggi in maniera più punitiva per gli imputati. Le interpretazioni che attenuano un reato, quindi, sono possibili. Perciò, nessuno vieta, a un giudice, di interpretare la presenza virtuale come presenza effettiva: e questo trasformerebbe le offese via Facebook & C da diffamazione a ingiuria, un reato meno grave. E non è l’unico problema di interpretazione in questo campo: qual è il Tribunale competente a giudicare gli insulti sui social network? Per saperlo, bisogna sapere dove è stato commesso il reato: e quando il luogo è il cyberspazio, tutto si complica». La tendenza più diffusa, comunque, è di considerare competente il Tribunale dove risiede la vittima, ovvero chi ha presentato la querela. 

LE 9 REGOLE

Se seguirete queste 9 regole, limitate il rischio di offese e querele quando scrivete sui social network:

  1. Non usate mai termini che offendano l’intera persona. Ovvero quando si squalifica qualcuno per l’intelligenza, l’aspetto fisico, il modo di comportarsi (la morale: onestà, il rispetto delle leggi), la competenza professionale. Si può, invece, criticare un singolo comportamento. Meglio dire “Hai fatto una cazzata” (a patto che si spieghi perché) piuttosto che dire “sei un cazzone”. Si possono usare giudizi anche pesanti, purché non siano esageratamente offensivi: meglio dire “quel pesce era cucinato malissimo” piuttosto che “era una merda”. La legge garantisce la libertà di espressione, ma non quella di infangare gli altri.
  2. La regola 1 vale anche se si scrive in un post “chiuso”, non pubblico, riservato a una ristretta cerchia di amici
  3. La regola 1 vale anche se ci si rivolge a un personaggio pubblico (attore, sportivo, politico)
  4. La regola 1 vale anche se si parla male di una persona attraverso allusioni (“quel leccaculo raccomandato”) che siano comprensibili ad altre persone
  5. La regola 1 vale anche nelle recensioni di ristoranti, hotel, bar, etc
  6. La regola 1 vale, in modo ancora più stringente, nei confronti di istituzioni, capi di Stato, leader religiosi, etc: se li offendete, rischiate pene ancora più pesanti (trovate tutti i dettagli sul mio libro)
  7. Se, trascinati dall’ira e dalle passioni, avete esagerato: scusatevi apertamente con chi avete insultato e cancellate il post o le frasi offensive
  8. Se l’autore degli insulti è minorenne, è denunciabile (e condannabile) solo se ha compiuto 14 anni; prima, no
  9. Una recente sentenza della Cassazione afferma che chi condivide un post offensivo (senza aggiungere altro) non è imputabile. Ma su questo punto, ci sono opinioni contrastanti: personalmente, sconsiglio di inoltrare o cliccare “mi piace” su un post farcito di insulti. 

Cosa fare se vi hanno offeso su un social network?

  1. E’ difficile stabilire a priori qual è il confine fra una critica aspra ma lecita e un’offesa punibile dalla legge. Non esiste un elenco di parole vietate o cose simili. I giudici valutano l’offensività di una frase giudicando non solo le parole usate (sono parolacce?), ma anche il contesto (dove è stata detta la frase, in che modo, in risposta a che cosa, etc). Se avete dubbi su questo punto, chiedete un parere a un legale.
  2. Conservate la prova. Potete stampare la pagina con la frase offensiva, salvarla su pc o chiavetta Usb. Oppure potete fotografare la pagina del computer (fare uno “screenshot”). Ma non basta: siccome sarebbero prove facilmente manipolabili, l’unico modo per farle accogliere è fare autenticare quella pagina da un notaio, oppure mostrarla ad altri testimoni che poi la dovranno confermare in tribunale. Nel frattempo, è bene annotare (se possibile) quante persone hanno letto la frase offensiva, o quanti sono gli iscritti alla chat o al gruppo
  3. Segnalate la violazione direttamente alla polizia postale, che può anche convalidare e dare valore di prova al testo offensivo.
  4. Attenzione al fattore tempo: sia per l’ingiuria che per la diffamazione si ha tempo 3 mesi dal fatto (l’offesa) per presentare denuncia. Passato questo tempo, non potete fare più nulla (a meno di dimostrare che eravate nella giungla amazzonica e non avevate la connessione Internet).
  5. postSe non conoscete la vera identità di chi vi ha offeso, non è sempre facile (anche per la polizia) risalire all’autore, perché i server dove sono registrati i dati e il traffico di Facebook (o Whatsapp, etc etc) non sono in Italia.
  6. Se il “fattaccio” è accaduto su Facebook, potete segnalare la violazione al servizio: basta cliccare col mouse sulla piccola “v” che appare al bordo destro di ogni post, e si apre una finestra come questa a destra. Bisogna cliccare su “Segnala post”, e poi seguire le istruzioni che appariranno sullo schermo.
    La stessa opzione è possibile anche su Twitter: in questo social network basta cliccare in alto a destra sul 3 pallini, e appare anche qui l’opzione “segnala”.
PER SAPERNE DI PIU'

Se volete approfondire cosa dicono le sentenze dei tribunali in caso di ingiuria, diffamazione e oltraggio, trovate un altro articolo su questo blog. 

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75 Comments

  1. vorrei conoscere a chi rivolgermi di fb per controllare offese a mio carico in mia assenza, cioè uscito dal gruppo..oltre le offese ricevute pubblicamente in mia presenza: per inoltreare direttamente screenshot dell’accaduto

    • Domanda interessante. Dubito che Facebook faccia questo servizio: l’unico modo che ha per verificarlo è chiedere ad altri componenti del gruppo se hanno letto offese nei suoi confronti e, nel caso, se possono farle loro gli screenshot.

      • Buongiorno, se uno trascrive un’offesa su Facebook in questa maniera c#glione si può procedere con una denuncia o no?La parolaccia può essere intesa o dev’essere vper forza scritta completamente? Grazie

          • Sul Facebook non eliminano questo tipo di offese forbiti, dicono sempre che potrebbero violare gli standard! Infatti in un processo c#glione non potrebbe essere ciglione?? Ovviamente un reo può difendersi trovando questa scusa??Se la parolaccia non è integra si può solo intendere?? Grazie per la risposta.

          • Certo, ognuno cerca di difendersi come può. Ma i giudici non sono stupidi, e il contesto non perdona: se l’asterisco nasconde un’offesa (qualunque essa sia), chi l’ha scritta rischia una denuncia.

  2. Salve vorrei avere un parere per una cosa che mi è accaduta…io e il mio compagno abbiamo acquistato degli occhiali su un sito…all’arrivo gli occhiali non erano quelli che avevamo ordinato e lui ha cercato di avere spiegazioni….tutto è avvenuto tramite whatsapp…la negoziante prima gli ha detto che non era la titolare,poi che c’era stato l’errore….ha continuato dicendo che li avrebbe cambiati…poi però ha detto il contrario: non c’era stato nessun errore, i prodotti non sempre quando arrivano sono quelli che sembrano in foto…non era un suo problema….ci avrebbbe fatto uno sconto su 1 altro paio di occhiali…ma abbiamo rifiutato perché oltre ad aver speso già dei soldi dovevamo spenderne altri?
    Allora mi sono fatta dare il numero perché i soldi erano i miei! dopo diverse telefonate mi ha risposto dicendo: “non do spiegazioni le ho già date!!!!” e mi ha sbattuto il telefono in faccia…li mi sono arrabbiata e gli ho scritto “sei una maleducata…non si fa così…ti denuncio per truffa perché gli occhiali non sono quelli che abbiamo ordinato…io i soldi me li guadagno non li rubo come te!”.
    Lei mi ha risposto dicendo “non te la faccio passare liscia ti denuncio per avermi chiamata ladra…io ho i messaggi”. Io le ho scritto: “anch’io ho i messaggi! hai ammesso di aver sbagliato dopo ti sei tirata indietro…noi abbiamo pagato…non è che ce li hai regalati…”.
    Ho chiesto di parlare con il titolare ma niente… Il mio compagno ha continuato a telefonare x cercare di chiarire questa cosa…ma niente: lei ha risposto dicendo “ho passato tutto a chi di dovere non mi disturbate più”.

    • Cara Adele, a quanto ne so le leggi vi danno il diritto di recesso (veda spiegazioni e istruzioni qui qui): entro 10 giorni lavorativi potete comunicare le vostre rimostranze, restituire la merce e riavere indietro i soldi. Questa è la via maestra per ottenere giustizia per gli occhiali che non vi hanno soddisfatto.
      Per quanto riguarda il vostro scambio di messaggi, accusare qualcuno di aver commesso un reato (truffa, furto) configura il reato di ingiuria aggravata, per il quale sono previste ammende, come può leggere qui. In questo caso, però, ritengo improbabile che la negoziante la denunci: l’illecito più grande l’ha fatto lei, negandole il diritto di recesso.
      Quindi, le consiglio di scrivere subito una raccomandata A/R alla negoziante, dicendo che intende avvalersi del diritto di recesso. E aggiunga che se non restituirà i soldi farete valere i vostri diritti in altre sedi.

      • L’accusa di avermi rubato i soldi non era rivolta a lei ma alla società dietro! visto che lei era l’unica che continuava a rispondere anche dopo che avevamo chiesto di parlare con il suo titolare…. io dopo le ho chiesto anche scusa,ma le ho spiegato che mi sentivo presa in giro…e continuavo a chiederle perché non possiamo cambiarli?e lei vi ho spiegato già tutto….cioè non so quanta ragione abbia…..se lei non era la titolare perché non mi ha fatta parlare con il diretto interessato? non si sarebbe arrivati a questo punto….a quanto può essere la sanzione? e in quanto tempo mi arriva? come faccio a capire se mi ha denunciata?anche perché non ha il mio nominativo ma quello del mio compagno…ha il mio cellulare da lì può risalire?

        • Adele, la legge vieta di lanciare accuse a meno che non siano supportate da prove. Nel suo caso, comunque, in caso di denuncia i suoi insulti potrebbero essere giustificati dalla rabbia per il disservizio.
          Detto questo, le sanzioni che rischia sono spiegate nel link che avevo indicato nella mia precedente risposta. Ma non le arriva la sanzione: nel caso, le arriverà copia delle denuncia, poi ci sarà il processo e l’eventuale condanna.
          La negoziante non può risalire a un nominativo da un numero cellulare: dovrebbe prima rivolgersi alla polizia.
          Le ribadisco comunque che considero improbabile che la negoziante la denunci. Se non sono ancora passati 10 giorni lavorativi, rimetta gli occhiali nella loro confezione originale, e rispedisca il tutto alla società che li ha venduti tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, seguendo le istruzioni del link che ho indicato nella mia precedente risposta.

          • Visto che lei ci aveva detto di no li abbiamo messi visto che già non erano quelli giusti ed essendo occhiali da vista erano anche abbastanza urgenti…lei ci ha lasciati con un no!quindi buttarli in un cassetto non era il caso…comunque in quanto tempo può arrivarmi questa denuncia? io spero che non arrivi ma lei mi ha scritto che non me la faceva passare liscia…e dopo avermi bloccata ha risposto con un messaggio al mio compagno dicendo che aveva passato tutto nelle mani di chi di competenza X prendere provvedimenti e non voleva + essere disturbata…io credo che se lei fosse stata una persona corretta è seria come dice di essere ci avrebbe fatto parlare con un suo superiore o mi avrebbe dato spiegazioni al telefono e tutto questo non sarebbe successo…la ringrazio per avermi aiutata

  3. Salve.Mi trovo in una situazione brutta.Una mia ex amica che mi ha bloccata sul fb continua ad fare commenti offensivi alla mia persona…vengo a sapere dagli altri che mi sta sparlando…ho le prove …come devo fare…parlare direttamente con lei non posso perché lei è in Romania.Vi prego un consiglio.Grazie.

    • Essendo in Romania, intervenire è più difficile. Le suggerisco di fare così: si faccia dare una stampa o una schermata delle pagine in cui la sua amica la insulta.
      Poi li segnali a Facebook (può anche chiedere di farlo anche a una sua amica) e alla polizia postale. E se ha l’indirizzo email della sua amica, le scriva minacciando che la denuncia per diffamazione.

  4. Salve, vorrei porvi una domanda.
    Se sul mio profilo facebook condivido e commento un articolo riguardante una terza persona ed altri utenti (Amici) rispondono commentando a loro volta, questa volta però offendendo, denigrando, diffamando ed ingiuriando detta persona, io, in qualità di possesore della pagina rispondo penalmente in qualcosa? Preciso che non mi sono dissocciato dai comment diffamatori i fatti dai miei “AMICI”. Grazie, Giancarlo

    • No, Fabrizio: ciascuno resta personalmente responsabile di quanto scrive. Se però quei commenti le danno fastidio, provi a vedere se è possibile cancellarli.

  5. Se le parole feriscono come pietre, le critiche feriscono come spade.
    Non mi è mai dispiaciuto venire insultato, ma i rimproveri mi hanno sempre fatto molto male. Lo cantava anche Battisti.
    Purtroppo la legge non può difenderci da tutto. xD

  6. Salve a tutti mi chiamo MariaRosa.Nei giorni scorsi ,ho risposto su Fb ad un commento ad un post di una nota giornalista ed esprimendomi garbatamente ho scritto ciò che pensavo.In tutta risposta un commentatore,a quanto pare giornalista rai,ha iniziato ad offendermi in un crescendo di volgarità ed offese che mi hanno sconvolta e che davvero nulla avevano a che fare con la discussione.Vorrei segnalare questo episodio ma non so davvero come comportarmi.Mi piacerebbe che questo atteggiamento venga in qualche modo segnalato alle autorità competenti e sanzionato ma non so come comportarmi.Grazie

    • Cara Maria Rosa, innanzitutto deve salvare la pagina con gli insulti sul suo computer (si faccia aiutare da qualcuno in grado di farlo, per esempio facendo una foto della schermata). Poi può denunciare il caso alla polizia postale. Per il resto, trova tutti i consigli pratici alla fine dell’articolo pubblicato proprio in questa pagina.

  7. Salve, vorrei farvi una domanda. Mi sono trovato a discutere con un tizio su facebook, io ho risposto arrabbiato definendolo un “coglione” e il tizio ha detto di volermi denunciare, può farlo, e se sapete il giudice può prendere per vera la denuncia?

    • Certo che può farlo, e l’offesa è tanto più grave se è visibile anche ad altri (perché in tal caso diventa diffamazione). Il giudice prende per vera la denuncia se la persona offesa allega una copia della schermata, fornendo così le prove a supporto della denuncia stessa.

      • Vale anche p. esempio su twitter verso un profilo “anonimo”?
        Ma per denunciare, deve chiedere risarcimento danni o basta una denuncia alle autorità?

        • Le norme su ingiuria e diffamazione valgono per tutti i social network: Facebook, Twitter, YouTube, Linkedin, Instagram, Whatsapp e così via. La richiesta di risarcimento danni si può fare solo dopo aver presentato una denuncia (per ingiuria o diffamazione) alle autorità

  8. Se una mi chiama troiaa puttana e razzista e ho gli screen ma cancella il post (insultata solo perché ho commentato che essendo in italia si dovrebbe parlare italiano, frase non razzista a mio parere essendo pure sposata con un ragazzo del paraguay con il quale ho pure un figlio) posso denunciarla?

    • Può certamente denunciarla: sono offese pesanti. Se le ha scritte su Facebook, e quindi erano leggibili anche da altri, può denunciarla per diffamazione.

  9. Sono una straniera , quindi italiano non è la mia lingua madre . Vorei sapere , che chiamando mi su fb una asina ignorante , e consigliando mi la scuola di italiano è una offesa denunciabile .

    • Sì: “asina” e “ignorante” sono offese denunciabili, mentre il consiglio di fare una scuola di italiano non è di per sè offensivo. Dato che le offese sono state scritte su Facebook, può denunciare quella persona per diffamazione.

  10. Una persona in FB, ne conosco il profilo vero o falso con nome e cognome, mai accessibile, da questo genera decine di profili falsi, tra cui anche clonando il mio, modificando leggermente il cognome ma con la mia foto vera. Adesso ha minacciato di chiudermi l’account entro venerdì prossimo. E’ una minaccia seria perché c’è già riuscito in altre occasioni, come posso fermarlo? FB vorrebbe prove ma non riesco a darne non ho copia delle chat e non riesco a entrare nei profili solo con i nomi e cognomi. Grazie per le gentili risposte.

  11. Io e un mio amico giochiamo a un gioco di carte online dove c’è la chat. il problema è che li ci offendono alcune persone e ci minaccia . E ci danno dei bastardi cessi rumeni di merda puttana diciamo di tutti i colori. E poi si fanno anche profili falsi per questo gioco con nostro nome e offende ad altri. cosa posiamo fare? Si po’ fare una denuncia?, grazie

  12. Dare del somarone a un tizio è reato? Rispondere a una fallacia argomentativa usando questo epiteto, intendo.

    • Somaro è sinonimo di ignorante. Somarone è un peggiorativo. Non mi azzarderei a usare questi epiteti. Al massimo, può definire il suo interlocutore ignorante, impreparato, MA SOLO A PATTO CHE lei spieghi perché lo è (sei ignorante nel senso che “non sai” questo e quest’altro…). Comunque, è molto più fine (e sicuro) fare un’obiezione SENZA insultare il destinatario.

  13. Buonasera e complimenti per il blog interessantissimo. forse sono preoccupata per una cosa impossibile, ma preferirei un suo parere. sabato scorso ho avuto una discussione via Facebook con un amico delle superiori- siamo entrambi docenti- per un semplicissimo commento sulla sua bacheca, nostalgia di Napoli, ed io ho commentato se fosse vero non te ne saresti andato tra i leghisti, lui mi ha insultato prima dandomi della ciuccia presuntuosa e poi continuando nella discussione con epiteti vari, ai quali io ho sempre risposto con frasi del tipo solo tu puoi fittarti le barche- è spesso fotografato su barche varie- e ha detto che vuole denunciarmi per calunnia perché lui non fitta barche e io non sono in grado di provare questa cosa, siccome diceva che voleva mandare dei clandestini alla mia casa-vacanze credo abbia interpretato fittarsi le barche come scafista, fatto sta che, dopo aver io postato un articolo di giornale di Italianews pubblicato in data 23 aprile riguardante gli Italiani in cerca di sesso nei viaggi all’estero l’ha presa come un’offesa diretta a lui e sotto il post precedente, non questo del giornale ha scritto che mi denuncia per calunnia, continuando ad offendermi tipo Poverina, Stai Proprio Inguaiata e mi ha minacciato scrivendo QUESTA TE LA FACCIO PAGARE, CI VEDIAMO PRESTO IN TRIBUNALE E AVRAI COME SPENDERE TUTTI I TUOI PROSSIMI STIPENDI…io ho cancellato il post del giornale, dove c’era il commento di una mia amica, rivolto all’articolo, e lui ha detto che denuncerà anche lei e ha continuato con minacce del genere… poi mi ha cancellato, io l’ho segnalato a Facebook e la risposta è stata che non si violavano i termini della comunità… io ho pensato di sorvolare dati i costi di avvocati, ma devo davvero aspettarmi una denuncia da questo tizio ? io non ho usato alcun termine offensivo – ammesso che Scafista detto in quel contesto scherzoso lo sia- non solo ha continuato dicendo che metà dei suoi viaggi li fa con la moglie e che sono tutti registrati su internet e che io, dovrò pagargli tutto quello che ha speso nell’altrà metà dei suoi viaggi

    • Dire “solo tu puoi fittarti le barche” non è offensivo. Anche perchè lei ha parlato di possibilità (“puoi”), non ha detto che le affitta di fatto.
      Non si faccia intimidire da minacce senza fondamento. Rischia di più lui ad averla chiamata “ciuccia”. Stia serena.

      • grazie per la cortese risposta, a titolo cautelativo ho fotografato quasi tutta la discussione per potermi cautelare in caso questo tizio faccia qualcosa, tra un mese, in mancanza di novità la porto alla polizia postale per cautelarmi

  14. Salve, io faccio delle streaming di videogiochi sulla piattaforma Twitch,e ormai da qualche mese,dopo che che era già successo in passato,una persona di Roma continua a crearsi account con nickname offensivi e entra nelle mie streaming molte volte per insultare e dare fastidio. Inoltre,da quanto mi ha detto un’altra persona,in passato lui ha fatto anche attacchi DDos verso altre persone e pure a me ha chiesto di entrare in un party sulla Playstation,in modo da prendere il mio IP. Inoltre ieri ho avuto la scoperta che si è finto me e ha insultato un altro streamer. Io ho già fatto richiesta a Twitch di bannare in modo definitivo questo utente,ma al massimo gli viene bannato un account e se ne ricrea sempre altri. Adesso ho intenzione di querelarlo ma alcuni degli screenshoot o delle foto sono di account bannati e che non esistono più. Valgono lo stesso?

    • La piattaforma Twitch è registrata a San Francisco (Usa) e questo complica un po’ la faccenda. Innanzitutto le consiglio di segnalare il caso (allegando gli screenshot) alla Polizia postale, da questo link. Credo che loro le possano dare i migliori consigli per affrontare la situazione.

      • ma io so già il nome e cognome di questa persona e anche il quartiere di Roma,e inoltre ho già fatto la segnalazione e mi hanno risposto di:

        • stampare i messaggi che lei ritiene diffamatori;

        • stampare l’identificativo del profilo dell’utente responsabile dei fatti

        E di presentare querela entro tre mesi dalla notizia del fatto che costituisce reato.

  15. Buona sera,
    nel 2016 ho lasciato una recensione su facebook di un locale nel quale avevo celebrato il mio matrimonio 5 anni prima. Il gestore ha ritenuto diffamante tale recensione. Dopo una dettagliata descrizione dei fatti (servizio terrificante, mancanza di servizi pagati ma non usufruiti, ecc..) ho concluso la recensione scrivendo letteralmente “evitate questo posto come la peste”. Il gestore si appella proprio a questa ultima frase e mi ha denunciato. Da evidenziare che ho cancellato subito la recensione dopo aver appreso la notizia della denuncia.
    Ad oggi sono passati 3 anni duranti i quali non ho più notizie dei fatti: cosa rischio? E’ davvero una frase diffamatoria? Essendosi il gestore costituito parte civile, può richiedere dei danni? Se sì, come fa a quantificarli? Da evidenziare che il mio non è l’unica recensione negativa, ne ho lette di ben più pesanti. Vi ringrazio anticipatamente.

        • Buona sera,
          nel 2016 ho lasciato una recensione su facebook di un locale nel quale avevo celebrato il mio matrimonio 5 anni prima. Il gestore ha ritenuto diffamante tale recensione. Dopo una dettagliata descrizione dei fatti (servizio terrificante, mancanza di servizi pagati ma non usufruiti, ecc..) ho concluso la recensione scrivendo letteralmente “evitate questo posto come la peste”. Il gestore si appella proprio a questa ultima frase e mi ha denunciato. Da evidenziare che ho cancellato subito la recensione dopo aver appreso la notizia della denuncia.
          Ad oggi sono passati 3 anni duranti i quali non ho più notizie dei fatti: cosa rischio? E’ davvero una frase diffamatoria? Essendosi il gestore costituito parte civile, può richiedere dei danni? Se sì, come fa a quantificarli? Da evidenziare che il mio non è l’unica recensione negativa, ne ho lette di ben più pesanti. Vi ringrazio anticipatamente.

          • Ricordo il suo caso, e le avevo risposto. Per capire se la frase sia stata diffamatoria, bisognerebbe conoscere il testo integrale. Certo, la sua conclusione è pesante, ma è anche un’evidente iperbole. E, a quanto dice, è argomentata e documentata. E’ difficile dare un parere perché non esiste una scienza oggettiva per casi del genere. Certamente se il gestore si è costituito parte civile le chiederà dei danni, ma per quantificarli deve dimostrare che la sua recensione (non altre) l’ha danneggiato, e deve dimostrare di quanto siano calati i suoi introiti dopo la sua recensione. E deve quantificare il numero di lettori a cui è arrivata. Come vede, non è semplice. Non capisco se poi l’annunciata denuncia abbia avuto un seguito: ha ricevuto notifiche dal Tribunale? Se l’ha ricevuta, conviene che si affidi a un avvocato per approfondire. In caso contrario, non mi preoccuperei e aspetterei gli sviluppi, sempre ammesso che ce ne siano.

  16. Buonasera, sono una rappresentante di una azienda straniera in Italia. Un nostro rivenditore ha una fattura aperta dal 2018 e non paga nonostante le richieste e inventa sempre le scuse e continua comprare merce nuova. Mi sembra che la signora ci prende in giro da un po’..oggi mi sono stufata e ho lasciato una recensione al sito FB del negozio con: avviso ai fornitori, noi aspettiamo ancora nostri pagamenti. Volevo fare svegliare negoziante e farlo contattarmi perché altrimenti non ricevo risposte al saldo aperto.
    Dopo un mezz’ora la sig.ra mi scrive che parte la denuncia.
    Ho chiesto scusa subito, annullando il commento. Dopo ho spiegato le mie ragioni chiedendo scusa ancora. Non so se davvero mi denuncia e cosa devo fare ma sono stufa chiedere il pagamento che la casa madre continua chiedere. E la sig.ra non paga. Può avere le basi per denuncia?

    • Non sono un avvocato, ma credo che quella signora non abbia le basi per denunciarla, se lei, Mari, ha detto la verità e ha i documenti che provano il mancato pagamento. Forse la sua giusta indignazione avrebbe potuto esprimerla in maniera più circostanziata e precisa, dicendo che lei aspetta un pagamento di “tot” euro dal 2018.
      Chieda comunque conferma a un legale, se vuole essere più sicura.

      • Grazie, si abbiamo le fatture e tutte le richiesta fatto dalla agenzia recupero in Italia e da me e le promesse della Sig.ra di pagare. Per questo non abbiamo nessun problema. Provo comunque verificare da un avvocato. Grazie ancora.

  17. Salve, vorrei chiederle un parere circa un episodio che è successo su fb. Facevo parte di un gruppo su fb, in seguito ad uno scambio di opinioni con l’amministratrice del gruppo, vengo bannata senza motivo. Tra me e lei in privato volano un paio di insulti. Scrivo un post sul mio profilo che dapprima era pubblico, poi dopo circa dieci minuti lo metto con privacy amici. Il mio post viene salvato tramite screenshot. Il post diceva che ero stata bannata dal gruppo ( non ho messo il nome per intero, l’ultima parola era solo una lettera ) per gli interessi economici della amministratice ( organizza eventi per single e ha una discoteca ). Continuo dicendo che spero le fallisca la discoteca e finisco dicendo che una persona che ritiene che un vecchio che muore per coronavirus sia selezione naturale.
    Sono tutte cose vere, anche il guadagno dalle serate ma che non so se posso provare. Comunque lei pubblica sul suo gruppo di 5000 persone il mio post tramite screenshot con cognome e nome e foto visibile, dicendo che voleva denunciarmi e mi rivolge epiteti diffamanti come persona con psicosi. Sotto ovviamente altri commenti diffamanti dei membri nei miei confronti.
    Volevo chiederle se ha gli estremi per denunciarmi per diffamazione e se quello che ha fatto lei a me possa essere diffamazione o violazione della privacy.
    La ringrazio anticipatamente.

    • Questione intricata e diverse cose non le ho capite. Comunque, in generale, se il suo post conteneva affermazioni pesanti ed era visibile da più di 2 persone, rischia di essere passibile di denuncia per diffamazione. Come pure, a maggior ragione, quello dell’amministratrice del gruppo, che ha reso pubblica una conversazione (forse) privata. Vista la complessità della situazione non mi sento di pronunciarmi: le conviene salvare tutto sul suo computer e chiedere parere a un legale.

  18. Salve,
    vorrei sapere se il termine ” rosicate” possa essere considerato un’ingiuria. Grazie.

    • Direi di no: rosicare significa “rodere” per la rabbia. E’ un termine espressivo, immaginifico ma non insultante: è un’iperbole, un’esagerazione, ma non offende la persona nella sua totalità. Semmai la mette in ridicolo in modo provocatorio. Come dire: “ti stai a consumare per la rabbia che provi”.

  19. Buonasera, dopo aver lasciato un commento ad un articolo di un quotidiano nazionale on line, ho ricevuto come risposta da un utente un “Pozzi vaffanculo” (seguite da argomentazioni non volgari). Essendo una pagina pubblica e con la possibilità di essere visualizzata da molte persone potrebbero esserci secondo Lei gli estremi per una denuncia? Grazie

    • Gli estremi ci sono, l’autore può essere denunciato per diffamazione (in questo mio articolo una guida). C’è dibattito fra i giuristi sull’espressione “vaffanculo”: per alcuni è un’offesa (augurare il male a qualcuno), per altri un moto di stizza equivalente a “non infastidirmi”. Deve valutare se valga la pena imbarcarsi in una causa per questo.

  20. Salve, e grazie per impegno. La denuncia per offesa deve essere presentata entro 3 mesi dall’offeso. Esiste un limite del tempo entro il quale il querelato deve essere informato?

    • Premesso che NON sono un giurista, le riporto quanto ho trovato in Rete, su un sito qualificato:
      Se qualcuno ti ha denunciato, la legge non prevede nessuna notifica della querela. Il primo atto che potrebbe (eventualmente) esserti notificato è il verbale di elezione di domicilio; in mancanza, verrai a conoscenza della denuncia – querela sporta nei tuoi confronti solo con la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari (dopo massimo sei mesi dall’iscrizione della notizia di reato o dopo un anno, se si tratta di alcuni reati più gravi). Qualora il pubblico ministero non riesca a concludere le indagini entro i tempi previsti dalla legge, dovrà chiedere al giudice (gip) una proroga e quest’ultima dovrà esserti notificata

      • Scusi che disturbo un altra volta. Adesso per me è chiaro che si deve aspettare 9 mesi per sapere se sei denunciato o no. Se è possibile, posso sapere cosa succede per esperienza in pratica: ordinariamente dopo quanto tempo viene la notifica della denuncia? Sicuramente una risposta non esatta, detto all’incirca, con probabilità. E’ un conflitto su Fb, e la faccenda è poca chiara, nel senso che non è sicuro se farà la denuncia o no, perché non è un offesa esplicita, il discorso è molto interpretabile, ragionando anche da quel che ho letto nei post e commenti di lei (ho letto tutto). Aspettare con angoscia 9 mese o meno, questo è il problema.

          • Si lo si, come ho detto, ho letto tutti i commenti (anche i post che trovo molto interessanti dal punto di vista letterario), ma trovandomi in difficolta, mi aggrappo anche sull’impossibile. Però la risposta di lei ha valore lo stesso perché mi indirizza ad un specialista, cosa che farò. Grazie!

  21. Salve da circa un anno una persona continua ad pesantemente ad insultarmi su Facebook, mettendo moltissimi post e adesso anche dei video. Ho già fatto esposto alla procura. Lui lo sa ma continua. Segnalo continuamente i post su Facebook, ma sposso non vengono rimossi e ricevo il messaggio “ non viola lo standard ….” non trovo giusta una risposta del genere dato che vengo offesa brutalmente. Posso agire contro Facebook?

  22. Buonasera. Volendo creare un meme con una parolaccia come #nc#ulo come imprecazione e senso di sfogo e allo stesso tempo come per farsi una risata, è lecito ? I social come Facebook acconsentirebbero o violerebbere le regole sui social, in quanto la sudetta parolaccia risulta offensiva?

    • “Nculo” non è solo uno sfogo o un’espressione ridicola: è anche un modo (volgare) di augurare il male a qualcuno. E questo significato risulta offensivo. Quindi, è possibile che il suo meme crei qualche problema.

  23. in una conversazione su Facebook ho risposto ad un utente scrivendo che era un ‘imbecille’.Vorrei sapere se ho commesso un reato.Grazie

  24. Salve,
    ho visto un commento di una persona su Facebook sotto la notizia di cronaca che citava fenomeni avvenuti 50 anni prima. Ho risposto: “ma perché voi di (aggiungendo lo schieramento politico tipo “destra” o “sinistra”) parlate spesso al passato”? La persona è eplicitamente di sinistra, ma ha definito il commento ilazioni gratuite senza che io aggiungessi parolacce né termini ingiuriosi ma facendo una semplice domanda visto che spesso vedo la tendenza sui social parlare di fenomeni avvenuti in passato da parte di simpatizzanti di una certa ideologia. Rischierei qualcosa? Grazie.

  25. Una volta cancellato un commento su Facebook, non resta nessuna traccia? C’è un modo per ricuperare i commenti cancellati? Se in uno scambio di offese tra le parti in causa chi fa la querela ha le prove di una sola offesa, la causa è persa per l’altro che non ha le prove per dimostrare l’intero discorso e le offese dell’altra parte (se i commenti sono cancellati)?

  26. Ho capito, grazie. Pero, non è ancora chiara la seconda parte della domanda. Se non ci sono possibilità di presentare le prove, i giudici giudicano formalmente sulla base delle prove dell’altra parte, o cercano di costruire il contesto della controversia ascoltando anche gli argomenti del querelato?

    • Credo che un giudice debba ascoltare sempre le argomentazioni di ambo le parti. Certo è che senza prove documentali è molto più difficile far valere le proprie ragioni. Questo in linea generale, poi bisognerebbe conoscere i dettagli specifici di un caso per poter valutare (cosa che non posso fare io perché non sono un avvocato)

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