17 risposte

  1. Alicia
    24 Dicembre 2016

    Muy bueno Vito!! Interesantísimo!! Saludos desde la comunidad italiana de Argentina!! Gracias!!!

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  2. masud hossain
    2 Giugno 2018

    Molto utile

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  3. Matteo Fontana
    25 Settembre 2018

    Lo ho trovato interessante.

    P.S. secondo me merda é piú usata di quello che hai detto.

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    • vito tartamella
      25 Settembre 2018

      Beh, se è per questo è molto probabile che quasi tutte le espressioni abbiano oggi un uso diverso: come vedi, i dati risalgono a 26 anni fa, e le abitudini linguistiche sono cambiate parecchio. Il problema è che nel frattempo nessuno ha fatto ricerche statistiche altrettanto serie rispetto a questa.

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    • Alina De Simer
      5 Novembre 2019

      No la parolaccia più usata e CAZZO si usa un botto

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  4. sffdf
    11 Febbraio 2019

    figa

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  5. carlo
    18 Aprile 2019

    tutto quel lavoro per un patrimonio vecchio di 26 anni, quando ormai lo sviluppo della rete ha cambiato tutto? A mio avviso non valeva la pena. Non avevo letto a quando risaliva e quindi ho pensato: ma da dove arrivano questi dati? Poi ho capito…

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    • vito tartamella
      19 Aprile 2019

      Vero, ma non del tutto.
      Innanzitutto, questa ricerca, pur datata, è molto preziosa perché ha raccolto dal vivo la lingua orale parlata effettivamente dagli italiani, e nei contesti reali. Da allora nessuno si è preso la briga di fare altrettanto. Le ricerche sulle parolacce usate su Twitter, Facebook e simili (di cui ho parlato in altri post) sono più aggiornate ma anche molto più limitate: studiano il linguaggio usato su computer e smartphone (e non quelle pronunciate nella vita reale: da dietro uno schermo si usano più parolacce di quelle pronunciate di persona), per lo più da ragazzi giovani, maschi e istruiti. Limiti non da poco, se si vogliono catturare le reali abitudini linguistiche di tutti italiani, compresi adulti, anziani, meno istruiti…

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      • P
        19 Luglio 2019

        Non credo affatto che sia così. Ogni italiano sa che qualunque parola, offesa o turpiloquio di qualunque natura rimane in rete per sempre. Ciò significa che quando un datore di lavoro cercherà personale farà fare un ricerca e tutto emerge alla luce del sole. In questo senso la scelta di un candidato sarà influenzata da tutto ciò che ha postato: foto, commenti ecc. In questo senso ogni cosa scritta può fare la differenza: anche scrivere un accento sbagliato, non mettere uno spazio dopo una virgola e così via, fermo restando la qualità dei contenuti. E quindi suppongo che si diventi molto più attenti. Verba volant, scripta manent.

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      • vito tartamella
        19 Luglio 2019

        Non lo dico io, lo hanno accertato le ricerche che sul web e in particolare sui social si usano più parolacce che nella vita reale. Tant’è vero che ricevo ogni giorno segnalazioni di persone che hanno problemi perché hanno ricevuto o detto insulti. È vero che gli scritti rimangono per sempre, ma quando ci si sente provocati sul Web, difficilmente ci si riesce a trattenere, e dato che la reazione viene pubblicata in tempo reale, ci si accorge troppo tardi che la frittata è fatta.

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  6. Silvana Taborda
    24 Aprile 2021

    Vito, grazie per la tua ricerca! Trovo il tuo articolo molto utile. Sono insegnante d’italiano in Argentina, normalmente insegno ad adulti e i miei studenti sono molto ma molto incuriositi dalle parolacce italiane. Ogni tanto faccio delle lezioni su questo argomento che anche a me sembra molto interessante.

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    • vito tartamella
      26 Aprile 2021

      Mi fa piacere, Silvana: credo che insegnare una lingua anche attraverso le sue parolacce sia un modo divertente oltre che istruttivo.
      Buon proseguimento allora!

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  7. gino
    22 Marzo 2022

    molto bello e utile……

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  8. Caterina
    27 Novembre 2023

    Mia mamma dice che non si dicono le parolacce e io non le dico. Comunque trovo molto utile impararle per poterle prevenire. Grazie grazie mille per questo articolo continua così Vito!

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    • vito tartamella
      27 Novembre 2023

      NOn credo che le parolacce si possano “prevenire”: se picchi il mignolino del piede contro uno spigolo, non c’è “buon proposito” che tenga. Studiarle serve invece a capire il loro significato e valore, per sapere che cosa diciamo davvero…
      Certo che continuo! Grazie

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