7 risposte

  1. @lukazzu
    25 Luglio 2017

    ciao! come da twitter te ne segnalo due in maltese, riferite ai defunti:
    inbullek fuq ll`qabar ta`familtek” = mingero` sulla tua tomba di famiglia
    f`oxh il mejtin friski l`ghandek” = fanculo ai tuoi morti recenti – (friski)

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    • vito tartamella
      25 Luglio 2017

      Grazie a Marco Passariello che segnala un’altra tremenda maledizione napoletana: “puozze sculà“ (“Possa tu colare“), ossia: “possa tu essere collocato, da cadavere in apposito sedile forato in basso in modo da far colare i tuoi fluidi corporei, lasciando le tue spoglie progressivamente essiccarsi e trasformarsi in una mummia“. Questa frase dialettale, usata a Napoli e provincia, ha origini antichissime. Risale al periodo compreso tra il IX e il XVIII secolo, in cui la sepoltura veniva effettuata anche nelle chiese, in appositi ipogei. I cadaveri venivano seduti sulle “cantarelle“, sedili in pietra forati che lasciavano colare gli umori della salma, con la testa appoggiata in una fessura scavata nel tufo. Questa operazione veniva chiamata “sculatura“, invece quando poi i corpi non “scolavano” allora si gonfiavano e “schiattavano“ (scoppiavano). Da qui l’altra locuzione: “puozze schiattà“ .
      Sempre da Napoli mi segnalano: “t’hann’accirere ‘e nun t’hann a pava’!” ovvero: ti devono ammazzare e non deve essere risarcita la tua famiglia.

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  2. Vitalina Maria Frosi
    25 Luglio 2017

    Fantastico il tuo testo, anzi sono sempre più interessante i tuoi scritti su questa area della linguistica. Buona fortuna.

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  3. vito tartamella
    25 Luglio 2017

    Mi segnalano anche questa maledizione in ebraico: va a cercare qualcuno che ti fotta (לך חפש מי ינענע אותך )

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  4. Roberto Maimone
    18 Gennaio 2019

    E veramente una parolaccia liberatoria IL VAFFANCULO!!!!!!!!!!!!

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  5. Roberto Maimone
    5 Febbraio 2019

    E io vi ci rimando Stronzi

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  6. Elisabetta
    3 Marzo 2019

    Molto interessante. In dialetto genovese abbiamo l’espressione pòscito (pron. pùscitu) che è la contrazione di ‘possa tu’ e si combina in moltissime espressioni come: pòscito vegnîte o còlera, pòscito moî orbo e matto, pòscito-êse alughetòu.

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