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L’edificio principale dell’Università Iulm a Milano.
La prossima settimana, per la prima volta in Italia, terrò un ciclo di 6 lezioni (12 ore di insegnamento) in università su un aspetto controverso, ma allo stesso tempo poco studiato, del linguaggio: le parolacce. Il workshop di Ateneo, che inizia il prossimo 20 febbraio, è riservato agli studenti iscritti alle 3 facoltà della Iulm di Milano: Interpretariato e Traduzione, Comunicazione, Arti e Turismo. Consentirà, a chi lo frequenterà per intero, di ottenere un “badge of honour” che potrà valere fino a un punto in più sul voto di laurea. I badge sono pensati come occasioni per «aprire nuovi orizzonti di interesse e partecipazione alla vita intellettuale e civile».
Il workshop, intitolato “Comunicazione e parolacce” ha avuto un boom di richieste da tutte le facoltà, a fronte di 30 posti disponibili. All’estero il turpiloquio è studiato nelle Università: negli Usa , in Francia e nel Regno Unito ci sono da tempo corsi sull’argomento. In passato avevo tenuto conferenze sul turpiloquio nelle Università di Chambéry (Francia) e Caxias do Sul (Brasile), ma è la prima volta in cui lo faccio in un ateneo italiano. Ed è un’iniziativa del tutto inedita per il nostro Paese per il suo livello di approfondimento.
Competenza linguistica
Non andrò a insegnare le parolacce agli studenti: vista l’età, è molto più probabile che siano loro a saperne più di me. L’obiettivo del corso è un altro: fornire ai giovani gli strumenti per comprendere correttamente queste espressioni. L’idea di questo corso mi è venuta vedendo quante volte, troppo spesso le parolacce siano fraintese, e a volte strumentalizzate sui giornali e in tv. Il turpiloquio è il linguaggio delle emozioni e fa parte a pieno titolo della competenza linguistica: chiunque, per poter correttamente parlare e capire una lingua, deve sapere anche che cosa significano queste parole. Perciò non ha senso fingere che queste espressioni non esistano. Al tempo stesso, però, bisogna imparare a riconoscerne il ruolo, e questo è possibile solo studiandone la loro lunga stratificazione culturale e antropologica. Metterò a disposizione degli studenti i miei 18 anni di studi e pubblicazioni sull’argomento.
Casi di studio, traduzioni e arte
Gli studenti delle facoltà di interpretariato e traduzione sono fra i destinatari del workshop. Tradurre le parolacce, in un Paese che ha una grande tradizione cinematografica, è un problema all’ordine del giorno quando si deve doppiare in italiano un film o una trasmissione televisiva che arriva dall’estero. Ma per farlo occorre conoscere i livelli di offensività delle parolacce in diverse lingue, oltre ai loro significati metaforici e ai modi di dire. E occorre sapere quali sono le espressioni più diffuse. E’ un compito molto impegnativo, per il quale darò alcuni strumenti utili e alcune linee guida. Evidenziando gli errori più comuni in cui si incorre.
E c’è molto materiale anche per gli studenti di comunicazione: «Analizzeremo insieme alcuni casi venuti alla ribalta nelle cronache anche recenti, da Morgan a Sgarbi e Trump. L’uso delle parolacce in politica (spesso un boomerang) o nelle campagne sociali o di marketing. Presenterò le statistiche sul turpiloquio, smontando con la forza dei numeri molti falsi miti (ad esempio che le parolacce abbiano solo effetti negativi). Racconterò le scoperte della scienza in questo campo, che sono affascinanti: le parolacce sono radicate in precise aree cerebrali e suscitano effetti fisici oltre che psicologici. Le parolacce riescono a spostare i conflitti da un piano fisico a uno simbolico: alcune scimmie, negli Usa, a cui fu insegnato il linguaggio dei gesti, impararono spontaneamente a creare espressioni insultanti.
Il workshop si rivolge anche agli studenti di arti e turismo: racconterò la millenaria storia delle parolacce, nella letteratura, nell’arte e nel cinema, ricordando che il primo testo in italiano volgare conteneva una parolaccia. Raramente i giovani sono accompagnati a una riflessione non banale su questo tema delicato. Le parolacce offrono una prospettiva straordinaria per comprendere i valori e disvalori, la creatività e le fobie, di un’epoca. Cancellarle è impossibile: impariamo almeno a conoscerle nella loro complessità. Negli ultimi anni diverse università italiane hanno affrontato il tema del turpiloquio durante altri corsi o nelle tesi di laurea, ma il rettore dello Iulm, professor Gianni Canova, ha previsto un intero ciclo di incontri: una scelta inedita e al passo con i tempi. Viste le adesioni, si è rivelata azzeccata. Oggi viviamo in un’epoca di inflazione delle parolacce, eppure le conosciamo poco e male.
Quindi si diranno parolacce in aula? Certo, ma solo in quanto oggetti di studio. Basta farlo in maniera pertinente, non insultante e senza sciatteria. Come si dovrebbe fare nella vita di tutti i giorni.
La notizia del workshop è stata rilanciata dall’agenzia AdnKronos, Il Giorno, Corriere della sera, Milano Today, RadioNumber One, Radio 101, Leggo, Donna Moderna, SkuolaNet, La svolta, Commenti memorabili, Italy24 Press News e Italian Post (in english), Italy24 Press News (en français), JerryOgConrad (norvegese), 52hrtt e 0039yidali.com (cinese), Virgilio Sapere scuola, San Marino radio tv, Studentville, GreenMe, La città news, Milano events, Quotidiano Canavese, Qui Cosenza, Trash italiano, Università.it, NasceCresceIgnora, mitomorrow, Radio Roma “Kiss & Go” , IdeaWeb tv
Il “Venerdì di Repubblica” ha dedicato una pagina, Gente ne ha dedicate due. Il quotidiano “Il Giorno” ha pubblicato una lunga intervista di Simona Ballatore. Il quotidiano “Libero” mi ha dedicato un lungo articolo di Alessandro Dell’Orto.
Il comico Saverio Raimondo mi ha intervistato a proposito del corso durante la trasmissione “In altre parole” condotta da Massimo Gramellini su La7 il 20 aprile:
Qui sotto la video-intervista di Alessandro Boldrini dell’agenzia AlaNews:
La trasmissione Night call di Radio Deejay con Chicco Giuliani mi ha intervistato in diretta il 19 marzo. Qui sotto l’audio:
La trasmissione We-Jay di Radio Deejay mi ha intervistato in diretta il 24 febbraio. Qui sotto l’audio:
La trasmissione “Le mattine – I miracolati” di Radio Capital mi ha intervistato il 4 aprile in diretta. Qui sotto l’audio:
La trasmissione “Breakfast Club“ di Radio Capital ne ha parlato nella puntata del 20 febbraio, qui sotto l’audio del momento:
La trasmissione “Rock & talk” (con Dr. Feelgood, Massimo Cotto e Antonello Piroso) su Virgin Radio ne ha parlato nella puntata del 5 marzo, qui sotto l’audio:
La radio M2O ne ha parlato in trasmissione con Albertino:
Il quiz “L’eredità” (Rai1) ha dedicato una domanda al mio corso durante la puntata del 16 marzo. Qui lo spezzone: