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Le formidabili sfuriate di Toscanini

Arturo Toscanini (Parma 1867-1957 New York)

E’ stato uno dei più grandi direttori d’orchestra di tutti i tempi, per la brillante intensità del suono e la perfezione dei dettagli. Ma Arturo Toscanini è passato alla storia anche per un altro motivo: ha strapazzato i suoi musicisti della NBC Symphony Orchestra di New York con sfuriate epiche, piene di insulti, bestemmie, offese pesantissime, urlate in un misto d’italiano e d’inglese: «Look at me, teste di cazzo!!!!».

Oggi un direttore del genere sarebbe licenziato all’istante. I suoi musicisti, invece, lo rispettavano e l’avrebbero seguito ovunque, e hanno proseguito un sodalizio di quasi 20 anni, dal 1937 al 1954. Per la sua epoca, era una rockstar. Ma – a differenza delle rockstar – Toscanini non era un narcisista e neppure un giocoso goliarda come Mozart (ne ho parlato qui) ma un timido burbero. E le sue parolacce non erano un atto di ribellione sociale anticonformista: erano invece un modo viscerale di inseguire la sua idea di perfezione musicale. Per lui la musica era sacra, e se i suoi orchestrali non la eseguivano correttamente lui lo viveva come una profanazione che lo mandava su tutte le furie, facendogli perdere ogni freno inibitorio.

In questo articolo racconto l’uomo Toscanini attraverso il suo turpiloquio. Merito di alcune eccezionali registrazioni d’epoca pubblicate su YouTube, che arrivano dagli studi della NBC:  dagli altoparlanti ascolterete le sue urla, i suoi scatti d’ira scanditi dal rumore della bacchetta picchiata sul leggio, che sono impressionanti ancora oggi per la carica di rabbia che esprimono. Ma anche per la tangibile sofferenza d’un artista che cerca, con tutte le sue forze, di dare la miglior forma sonora alle musiche che sta dirigendo. Fra sudore, urla e imprecazioni.

Il “bollettino meteo” delle sfuriate: brezza, tornado, Sos!

David Sarnoff

A New York David Sarnoff, il potente capo della Rca (Radio Corporation of America), aveva messo insieme alla radio NBC un’orchestra apposta per lui, reclutando i migliori musicisti con contratti stellari. Eppure le sfuriate del maestro erano così frequenti che in radio avevano persino ideato un sistema di «bollettini meteorologici» in codice per tenere informati in tempo reale i dirigenti su quanto accadeva nello studio 8H durante le prove con l’Orchestra, racconta Piero Melograni nel libro “Toscanini. La vita, le passioni, la musica” (Mondadori).  

Si cominciava con «Tempo sereno, calma», e poi era tutto un crescendo con «Brezza in arrivo», «Vento impetuoso», «Tempesta», «Tornado» e infine «Sos», per annunciare che il maestro aveva sospeso la prova barricandosi in camerino. La soprano Emma Eames scrisse che Toscanini fuori teatro era la cortesia fatta persona, ma che non appena alzava la bacchetta si trasformava nell’esatto contrario.

Toscanini, insomma, aveva una personalità complessa, che val la pena ricordare per comprendere meglio le sue sfuriate.

[ per approfondire, apri la finestra cliccando sulla striscia blu qui sotto ] 

UN UOMO TIMIDO ED ECCITABILE
 

Toscanini a 31 anni

Nato a Parma il 25 marzo del 1867, in una famiglia povera (il padre era un sarto), Toscanini vinse una borsa di studio che gli permise di studiare alla Regia Scuola di Musica. Furono anni duri per il giovane Arturo: la domenica i suoi genitori non lo andavano a trovare, e Toscanini colmò questo vuoto affettivo – soprattutto nei confronti della madre, dalla quale si lamenterà di non aver “mai ricevuto tenerezze” – con la musica.  Si racconta che quando restava solo alla domenica alla Scuola, barattava i pasti con gli spartiti di Wagner. Ecco perché quando non riusciva a eseguire un brano come desiderava, gli scattava un senso di tradimento, di profanazione.

Toscanini si diplomò in violoncello ma presto iniziò la sua carriera di direttore d’orchestra grazie alla sua profonda conoscenza della musica e a una memoria fotografica: dirigeva qualunque brano senza partiture. Nel 1939, non tollerando il clima opprimente del fascismo, emigrò negli Usa, dove le sue esibizioni riscossero un successo straordinario.

“Noi americani, che pure abbiamo molti direttori d’orchestra d’origine tedesca, non sapevamo che dentro Beethoven e Brahms ci fosse quella musica se non dopo aver sentito Toscanini”, scrissero i critici che lo acclamarono in un successo senza precedenti.

Toscanini aveva un carattere instabile: «La mia natura eccitabilissima che mi spinge agli eccessi è la causa delle mie sofferenze – delle mie gelosie – Dal Paradiso scendo direttamente all’inferno senza fermate intermedie – e del pari faccio la strada inversa». Ed era infelice: «Sono un vero infelice – Da mia madre ho ereditato l’infelicità che ha oppresso tutta la sua vita».  

“Odiava il frac e non gli piaceva esibirsi” scrive Melograni. “Non concedeva interviste. Era lieto di celarsi alla vista del pubblico seppellendosi nella fossa orchestrale. A Bayreuth la signora Winifred Wagner dovette prendere il maestro sottobraccio e condurlo nel ridotto perché il pubblico potesse finalmente scorgere il suo volto. Durante gli intervalli dei concerti, per non perdere la concentrazione, rifiutava perfino gli inviti nei palchi dei sovrani”. 

Era, insomma, timido e scontroso. Il 1° settembre 1933, mentre si apprestava a dirigere concerti a Stoccolma, scriveva: «Il pensiero di affrontare un’orchestra nuova mi paralizza. … Alla mia età [66 anni] e dopo tanti anni di carriera essere ancora schiavo di una timidezza così esagerata è incredibile! Beati gli sfacciati!».

E, soprattutto, era un insaziabile perfezionista. E un interprete rigoroso dei capolavori della musica classica: “Il mio segreto è semplicissimo: consiste nel far eseguire la musica, nota per nota, quale fu scritta dall’autore”, diceva. Ma non era quasi mai soddisfatto: un giorno afferrò il bastoncino con il quale dirigeva le orchestre ed esclamò: «Questo porco! Non lo posso ridurre a esprimere ciò che io sento nel mio intimo».

Le registrazioni: rabbia, sudore e urla

Su Youtube ho trovato 3 registrazioni eccezionali delle prove con la NBC Orchestra. Ne ho trascritto le parti salienti, che meritano d’essere ascoltate: danno i brividi per la carica emotiva che trasuda rabbia incontenibile e sofferenza viscerale. Si sentono le urla, i colpi della bacchetta inferti per rabbia sul leggio. Le sfuriate sono in un irresistibile misto italo/inglese: diversi insulti non erano comprensibili ai musicisti, ma il fatto che fosse infuriato arrivava di certo a destinazione.

Le sue parolacce esprimono l’indignazione, la rabbia e la sofferenza fisica di un artista che si arrabbia con chi non esegue correttamente le musiche: a un certo punto arriva a dire “Mi sento male, non mi sento bene per voi!”. E ancora: “Contrabbassi, sembrate dei carri!!”, “Avete le orecchie nei piedi”, “Siete sordi?”, “Non suonate, grattate”, “Vien voglia di dare dei calci in culo a tutti”. La sua frase più caustica, in realtà, non contiene parolacce ma è una critica che esprime la superiorità dell’Arte (con la “A” maiuscola) rispetto al denaro: “Vergogna! Qui non c’è spirito di corpo, qui non c’è altro che lo spirito di guadagnare un dollaro, ma non per l’arte!“. Una prospettiva che oggi sarebbe impensabile.

Numerose le imprecazioni, anche blasfeme: “Corpo d’un dio santissimo”, “Madonna santissima”. E anche gli insulti: “Teste di cazzo”; “Siete terribili”, “Testa d’asino”, “Rompicoglioni”, “Non siete musicisti”, “Siete dei dilettanti di cattiva lega”, “Somari”, “E’ una boiata”, “Orrore”, “Vergogna”, “Porcheria”.

 Ecco le registrazioni originali.  

PROVE DELLA SINFONIA 2 DI BRAHMS, 1943

Cantate!!! Porco di un… Per dio santo

Non capite un cavolo! Vergogna!

Ahi mi fate male, ahi ahi!

No!! Va’ adagio con la terzina…

Pezzi di somari che siete, per Dio!

Dio madonna santissima

No, nooo, noooo! Orrore, porcheria!

Anche il signor fagotto, tutti insieme, una boiata

Vergogna!!!

PROVE DELLA TRAVIATA (G. VERDI), 1946

Oooooooooohhhh! Corte note, short note! su su! Sembran dei carri, Non sono mica strumenti… bruu bruu bruu … O Madonna santissima

Corpo di un dio! Contrabbassi! Come rompe i coglioni lei… You you you!!! You are always late, you have no ear, no eyes, nothing at all. [Voi, voi, voi! Siete sempre in ritardo, non avete orecchie, non avete occhi, non avete niente] Corpo d’un dio santissimo!

No! No! Testa d’asino! You’re not a musician. You have no ears and no eyes. [ Non siete musicisti. Non avete orecchie né occhi ]

Ma sempre, sempre indietro, contrabbassi, you’re always late [ siete sempre in ritardo ]. Corpo d’un dio santissimo!

But you are deaf? [ma siete sordi?] E’ una vergogna! Shame on you! What kind of ears you have? You have ears in your feet! [ Che razza di orecchie avete? Avete le orecchie nei piedi!]

Always after, always late [ sempre dopo, sempre in ritardo], oh per dio santo

You’re dead! [siete dei morti] E’ una vergogna, shame on you!

Vien voglia di dar dei calci nel culo a tutti, per Dio santo!

In italian opera you are terrible [ Nell’opera italiana siete terribili ]

I saw you, bow, always after, always late [ vi ho visto, archi, sempre dopo, sempre in ritardo], oh per dio santo ]

PROVE DI MORTE E TRASFIGURAZIONE (R. STRAUSS) 1952

minuti 0-3 : E’ un orrore! You don’t play unisono [ non suonate all’unisono]

Avevo vergogna io per voi!

Contrabassi… You don’t play, non so, you scrape [ non suonate, grattate]!

Contrabbassi, violini, tutti! Un orrore! Un orrore!

Vergogna! Qui non c’è spirito di corpo, qui non c’è altro che lo spirito di guadagnare un dollaro, ma non per l’arte, non per l’arte, not at all!

No, no, no!

Siete dei dilettanti, non degli artisti, dilettanti di cattiva lega.

Corpo d’un Dio santissimo

Niente, questa cosa mi sembra una porcheria, ci vorrebbe essere intelligenti ….

minuto 4:10: Ecco, questa è l’orchestra… E’ una vergogna… Eh no Io ho vergogna, dopo anni che suonate insieme… Not one note [non una nota]

minuto 5:04: Sono inquieto, I dont’ feel well for you! I am sick [Non mi sento bene per causa vostra, sto male] Ho un principio di vergogna, io sento la vergogna

minuto 6:30 Poco ritardando, somari! Corpo d’un dio santissimo

Look at me [ guardatemi], teste di cazzo! Corpo d’un dio santissimo

La dura ricerca della perfezione

Toscanini in una delle sue esecuzioni

Nel suo libro, Melograni indica tre ragioni per queste sfuriate memorabili. Primo, il suo carattere ruvido, ma anche molto timido. Secondo, le tensioni dovute al lungo rapporto con l’orchestra. Terzo (e secondo me prevalente): la ricerca di perfezione assoluta che lo induceva a sottoporre gli strumentisti a durissime fatiche.  

Toscanini cercava di esprimere fedelmente i brani che dirigeva e lo faceva con una precisione impressionante: per fare un esempio, registrò la Nona Sinfonia di Beethoven nel 1938 e nel 1948, e fra le due esecuzioni la durata ha una differenza di un solo secondo! Aveva un metronomo nella testa.

Toscanini con l’orchestra della NBC

“Se l’esecuzione non era esatta come desiderava” racconta Melograni, “la bacchetta volava sopra la testa dei professori, le dita arruffavano i capelli in un gesto di disperazione e il volto scompariva nelle mani, in attesa di rimettersi dal proprio disappunto. Tutto era perduto, non riusciva a profferir parola. Poi riprendeva coraggio e ricominciava. Le cose andavano meglio. I suonatori lo seguivano. Alla fine, la musica fluiva via, e Toscanini, trasfigurato come al settimo cielo, dirigeva cantando e occasionalmente gridando avvertimenti ai vari strumentisti”. Alla fine gli orchestrali “si rendevano conto che, grazie a un direttore tanto esigente, riuscivano a dare il meglio di loro stessi e gliene erano grati […] Un’orchestra di solisti, come è ad esempio quella della BBC di Londra, difficilmente permetterebbe ad altri direttori di trattarla come la tratta Toscanini. Ma Toscanini è un maestro, ed essi lo sanno, e gli sono persino grati della tirannia”. 

 

Ringrazio Vito Stabile, studioso esperto di musica classica e presidente dell’Associazione Ettore Bastianini, per la stimolante chiacchierata su Toscanini

 

Ho parlato di questa ricerca su Ameria Radio, durante il programma “Bastianini incontra”, con il direttore d’orchestra Giovanni Giammarino e Vito Stabile, il 12 ottobre. A questo link l’audio della puntata.

 

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