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Arriva l’enigmistica senza censure

Il 19 verticale: grandissima… sciocchezza. Ha 7 lettere: sarà mica “CAZZATA”? Ebbene sì. Arriva anche in Italia l’enigmistica senza censure: la casa editrice Demetra ha pubblicato il primo “Cruciparolacce”, una raccolta di giochi scurrili “solo per adulti”: non solo cruciverba, ma anche rebus, sudoku letterali, labirinti, spiderweb, crucipuzzle, disegni da colorare… Cento pagine fitte di giochi, con relative soluzioni, all’insegna del linguaggio sboccato

Ideatore dell’iniziativa, Dario Zaccariotto, uno dei soci di “StudioGiochi”, società veneziana specializzata da decenni nell’ideare rubriche di enigmistica e giochi da tavolo. Com’è nata l’idea? In inglese le “dirty crosswords” (parole crociate sporche) esistono da più di un decennio…«In realtà l’idea ci è venuta in modo autonomo, non avevamo modelli di riferimento», racconta Zaccariotto, che ha appena conquistato la medaglia d’oro a Master Mind alle Mind Sports Olympiad di Londra. «Volevamo proporre qualcosa di nuovo, così abbiamo creato questa raccolta che comprende l’uso di termini triviali. Gli appassionati di giochi hanno apprezzato: il volume, uscito nel 2023, è stato ristampato quest’anno».

Dario Zaccariotto

E’ stato difficile ideare giochi usando un lessico volgare? «Non particolarmente. Nelle parole crociate e giochi analoghi, le parolacce non hanno un trattamento diverso dalle altre parole. Basta partire da un gruppo scelto di espressioni scurrili (da “becco” a “vaffanculo”, fino a un massimo di 5 per cruciverba) , e poi si costruisce lo schema inserendo altre parole che leghino con esse.  E’ stato più impegnativo ideare i rebus, perché diverse espressioni sono difficili da spezzare in immagini. Ad esempio, la parola “culo”: puoi mettere l’immagine di un cuculo, ma ti resta la sillaba “CU” che non è una parola di senso compiuto e nemmeno una sillaba finale. Difficoltà simili per la parola “cazzo”. Comunque siamo riusciti a inventarne diversi usando altri termini scurrili». Un esempio è lo vedete fra qualche riga più sotto.

Con quale criterio avete scelto le espressioni triviali da inserire? «Abbiamo puntato su quelle di uso comune, evitando però le più pesanti e becere. Il confine fra buon gusto e pessimo gusto è molto labile: abbiamo cercato di non trascendere. E finora nessuno si è scandalizzato». 

Uno dei rebus sboccati: riuscite a risolverlo?

Ci sono giochi che vi ha divertito più di altri inventare? «Senz’altro i labirinti: collegando l’ingresso e l’uscita si generano disegni con battute o scene triviali, come anche nelle vignette a puntini da collegare fra loro. O anche il gioco “note famose”: abbiamo scelto alcune celebri canzoni con versi scurrili, da Francesco Guccini a Elio e le storie tese, chiedendo ai lettori di inserire la parola mancante in un verso».

Unendo i puntini cosa verrà fuori?

Fra le trovate più divertenti, 14 definizioni da ricostruire, usando solo alcune lettere dell’espressione “Teste di minchia”. La prima? “vivono in Germania”. La soluzione è “tedeschi”, ma non c’è intento offensivo: in effetti usa 8 delle 14 lettere dell’espressione scurrile proposta.
Oppure: “Dividi la griglia in aree in modo che ogni area contenga tutte le lettere di “FIGONE”. O ancora: cambia una lettera alle parole elencate in modo da ottenerne altre di senso compiuto: MULO, RIGA….e così via. 

Insomma, una pubblicazione divertente e ironica. Ma non è riduttivo il sottotitolo “Giochi per incazzati”? Le parolacce non si dicono solo nei momenti di rabbia: sarebbe stato più azzeccato dire “Giochi per goliardi”… «Sono assolutamente d’accordo. Se faremo un’altra edizione correggeremo il tiro», conclude Zaccariotto.

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