balla | Parolacce https://www.parolacce.org L'unico blog italiano di studi sul turpiloquio, dal 2006 - The world famous blog on italian swearing, since 2006 - By Vito tartamella Mon, 18 Oct 2021 17:17:36 +0000 it-IT hourly 1 https://www.parolacce.org/wp-content/uploads/2015/06/cropped-logoParolacceLR-32x32.png balla | Parolacce https://www.parolacce.org 32 32 Parolacce: le più amate dagli italiani https://www.parolacce.org/2016/12/20/dati-frequenza-turpiloquio/ https://www.parolacce.org/2016/12/20/dati-frequenza-turpiloquio/#comments Tue, 20 Dec 2016 08:50:32 +0000 https://www.parolacce.org/?p=11428 Quali sono le parolacce più pronunciate dagli italiani? Quante ne diciamo ogni giorno? E di che tipo sono? In questo articolo risponderò a queste domande, basandomi sugli unici dati oggettivi che abbiamo in Italia. Ma prima di farlo, devo spiegare come… Continue Reading

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(foto sopra: elaborazione Shutterstock).

ATTENZIONE!!!!!
Questo articolo è stato aggiornato con i dati del 2019.
Potete leggere le nuove
statistiche sulle parolacce più usate dagli italiani in questo nuovo articolo.

Quali sono le parolacce più pronunciate dagli italiani? Quante ne diciamo ogni giorno? E di che tipo sono? In questo articolo risponderò a queste domande, basandomi sugli unici dati oggettivi che abbiamo in Italia.
Ma prima di farlo, devo spiegare come ho fatto a ottenere questi dati. Ho consultato i corpora, cioè una collezione di testi, dell’italiano parlato. L’unico modo (scientifico) di sapere quali e quante parole pronunciamo, infatti, è registrare varie conversazioni negli ambienti più diversi, e poi trascriverle parola per parola.
Un lavoro improbo, che in Italia è stato fatto diverse volte. L’unica collezione di parole accessibile, però, risale al 1992, cioè a 24 anni fa: purtroppo, le raccolte successive non sono disponibili.
Sto parlando del LIP, il Lessico di frequenza dell’italiano parlato: un insieme di quasi 500mila lemmi, che sono le trascrizioni di 57 ore di parlato registrate in 4 città (Milano, Firenze, Roma e Napoli) e in vari ambienti (casa, scuole, assemblee, luoghi di lavoro, mezzi di trasporto, telefono, radio, tv).
Il database di questo corpus è consultabile online su un sito estero: quello dell’Istituto di romanistica dell’Università Karl Franzens di Graz (Austria). Una risorsa straordinaria: se volete sapere quante volte diciamo una data parola, la base da cui partire per le ricerche è qui.

Io l’ho fatto con le parolacce. Basta inserire nel motore di ricerca (immagine a sinistra) l’elenco delle 301 parolacce principali della lingua italiana che avevo identificato sul mio libro (ne parlavo qui, e ricordo che, in realtà, il loro numero possibile supera le 3 migliaia, come raccontavo qui).
Dato che ogni lemma è censito nella forma originale in cui è stato detto, per ogni nome ho dovuto inserire le possibili forme, ovvero il genere (maschile / femminile), il numero (singolare / plurale), il modo dei verbi (infinito, participio, etc) e così via.
Il primo risultato è sorprendente, almeno per chi pensa che nella nostra epoca si dicano molte volgaritàSu 301 parolacce possibili, quelle effettivamente rilevate dall’indagine sono state 45: il 14,9%. Insomma, su un vasto carnet possibile di espressioni, la nostra scelta ricade solo su poco più di 1/10. Usiamo sempre le stesse.
Quanto alla frequenza, chi immagina un uso smodato di turpiloquio dovrà ricredersi: le espressioni volgari che ho trovato ricorrono 395 volte su un totale di 489.178 parole. In pratica, la volgarità rappresenta un misero 0,08% del totale delle parole che diciamo. Per avere un paragone, Tony McEnery, linguista dell’Università di Leicester (Uk), nel 2006 ha accertato che in inglese le parolacce sono lo 0,5% delle parole pronunciate. Dunque, rispetto ai britannici, diciamo 7 volte meno parolacce.
Ma questa frequenza riguarda la lingua parlata. Sui social network lo scenario cambia, come tutti ben sappiamo: secondo alcuni studi, su Twitter le scurrilità salgono all’1,15% (lo raccontavo qui), e nelle chat al 3% (fonte qui).
Vi sembrano poche? A ben guardare, no, se si considera che, in media, pronunciamo 15-16.000 parole al giorno: lo 0,5% significano 75-80 parolacce al giorno per gli inglesi, cioè 5 all’ora (escludendo 8 ore di sonno). E il nostro 0,08% è quasi una parolaccia all’ora.

E veniamo al secondo risultato, abbastanza prevedibile. La parolaccia più pronunciata dagli italiani è cazzo: quando un italiano dice una parolaccia, ha quasi una probabilità su 5 (il 17,7%) di evocare l’organo sessuale maschile. Seguono Madonna (intesa come esclamazione “Oh Madonna” o come rafforzativo, “della Madonna”), casino, Dio (anche in questo caso come esclamazione) e stronzo.
Nell’elenco non compaiono espressioni piuttosto diffuse, come minchiatette o piscia. Le bestemmie censite sono state 2 (una contro Dio, una contro la Madonna) e quindi incidono solo per lo 0,5% del totale.
Ecco qui sotto la classifica dettagliata delle parolacce censite, in ordine decrescente di frequenza:

Terzo dato interessante, il tipo di parolacce (vedi grafico a destra): 2 su 5 sono espressioni di origine sessuale (in giallo nella tabella sopra, 39,2%), seguite da quelle religiose (1 su 5, ovvero il 19,7% in azzurro) e poi, quasi a pari merito, da parolacce enfatiche (verdi, 14,9%) e insulti (in rosso, 14,4%). Fanalino di coda, le espressioni escrementizie (in arancione, 11,6%): in questo, siamo agli antipodi rispetto ai tedeschi, come raccontavo in questo post.
Ma attenzione, queste percentuali vanno prese con le molle: sono un’approssimazione e non spiegano in modo dettagliato l’uso effettivo delle espressioni volgari in questo corpus. Per esempio, la parola coglione nasce per designare i testicoli, e l’ho quindi catalogata come espressione sessuale; ma l’uso effettivo può essere diverso: questa parola può essere usata anche come insulto (“sei un coglione”). E lo stesso ragionamento vale per le volgarità censite nelle altre categorie.
Ma pur con questi limiti, queste statistiche ci danno comunque un’idea concreta dei temi più ricorrenti nel nostro turpiloquio: il sesso è al centro delle nostre ossessioni, come pure la religione. In un Paese tradizionalista e cattolico come il nostro, non è affatto strano.Di questo post ho parlato con Betty Senatore e Silvia Mobili su “Ladies and Capital” su Radio Capital. Potete ascoltare l’intervento cliccando sull’icona qui sotto:

posizione

parolaccia

quantità

% sul totale

cazzo

68

17,2

Madonna

53

13,4

casino

43

10,9

Dio

25

6,3

stronzo

16

4,1

balla / palla

15

3,8

stronzata

15

3,8

coglione

13

3,3

culo

13

3,3

incazzare

10

2,5

scopare

10

2,5

negro

10

2,5

merda

9

2,3

10°

imbecille

8

2,0

11°

cretino

7

1,8

12°

deficiente

6

1,5

fregare

6

1,5

porco

6

1,5

vaffanculo

6

1,5

13°

cagare / cacare

5

1,3

pirla

5

1,3

puttana

5

1,3

14°

bordello

4

1,0

sega

4

1,0

15°

frocio

3

0,8

mortacci

3

0,8

16°

bastardi

2

0,5

bernarda

2

0,5

cazzata

2

0,5

figa

2

0,5

pompino

2

0,5

puttanate

2

0,5

trombata

2

0,5

vacca

2

0,5

17°

bischero

1

0,3

cesso

1

0,3

culattone

1

0,3

culona

1

0,3

fottuto

1

0,3

pippa

1

0,3

rompiballe

1

0,3

rompicoglioni

1

0,3

scazzi

1

0,3

sfiga

1

0,3

troia

1

0,3

 TOTALE

395

 100
 Percentuale sul totale delle parole

0,08

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