Ma torniamo per un attimo a Carboni. Come sempre, per giudicare una parolaccia bisogna inserirla nel contesto, sia della canzone stessa che della nostra epoca. La canzone, vista senza moralismi, è un inno all’amore, in stile naif com’è tipico di Carboni. E la parolaccia ha un senso rafforzativo, colloquiale: non mi pare che voglia creare scandalo, o far leva su emozioni di basso profilo. Certo, è sgradevole ascoltare il brano per radio mentre si viaggia con i figli piccoli in auto, ma è altrettanto vero che in tv, per strada, nei bar, negli stadi i nostri bambini ascoltano parole ben peggiori (e raramente con spirito romantico…). Sicuramente Carboni paga lo scotto di una volgarità nel titolo: di certo è imbarazzante per un dj annunciare in radio «E ora trasmettiamo l’ultima canzone di Luca Carboni, “Cazzo che bello l’amore”!». E’ probabile che se l’esclamazione incriminata fosse stata solo all’interno del brano, sarebbe stata digerita più facilmente. Lo testimoniano due illustri precedenti: Zucchero, che nel 1987 lanciò “Pippo” (“che cazzo fai?”) e Giorgio Faletti nel 1994 con “Signor tenente” (“minchia signor tenente”).
Ma il “caso Carboni” mi ha acceso anche una curiosità: qual è la canzone più volgare nella storia della musica italiana? La domanda è ambigua: il primato può essere misurato sia per la quantità totale di parolacce, anche ripetute, sia per qualità, ovvero per la presenza di vari tipi di parolacce. Sciolto questo dilemma, la risposta resta difficile: non ho trovato qualcuno che si sia preso la briga di fare un censimento del genere. Quindi, se fra i naviganti c’è qualcuno che conosce casi più notevoli, mi scriva e integrerò l’elenco.
Il rapper italiano Fabri Fibra.
Ma prima di dare i numeri, una piccola analisi. Le canzoni che contengono parolacce possono essere classificate in 4 grandi filoni:
1) invettive: canzoni di protesta, individuale o sociale. Il sentimento che le anima è la rabbia.
2) goliardiche: canzoni scritte a scopi umoristici con varietà di argomenti: sesso, satira politica, escrementi… Sentimento: umorismo, gioco.
3) oscene: parlano apertamente di sesso, senza filtro. Sentimento: eccitazione.
4) colloquiali: usano il linguaggio di strada per esprimere i contenuti più vari (è il caso della canzone di Carboni). Sentimento: un’ampia varietà, espressi con registro colloquiale.
Ed ecco la classifica:
Interprete | Canzone e anno | Quantità totale di parolacce | Tipi di parolacce | Filone |
Bassi Maestro/Fabri Fibra | S.A.I.C. (Succhiateci ancora il cazzo) 2004 | 30 (cazzo 13, feccia 1, vaffanculo 2, culo 3, mafia 1, melma 1, cazzate 1, spompinare 1, boia 1, sborrare 1, troia 1, scemo 1, rincoglionito 1, leccapalle 1, incazzarsi 1) | 15 | invettiva |
Squallor | Cornutone 1981 | 30 (cess 1, fanculo 1, cornutone 4, chiamare, 3, bucchina 2, pereto 2, zizze 3, cazz 4, fess 5, cacà 1, arrizzà 3, puttana 1) | 12 | goliardica |
Fabri Fibra | Rap in vena 2004
|
25 (sbattere 3, cazzo 9, pisciare 1, troia 1, sborrare 2, stronzo 1, scemo 1, merda 1, pazzo 1, troia 1, uccello 1, pacco 1, scopare 1, culo 1) | 14 | invettiva |
Fabri Fibra | Solo una botta 2004 | 21 (cazzata 1, chiappa 1, palle 1, cazzo 5, figa 2, culo 1, bocchino 1, scopare 2, cappella 1, mignotta 2, sborrare 1, venire 1, incazzare 1, pugnetta 1) | 14 | oscena |
Elio e le storie tese | Supergiovane | 19 (bastardo, buliccio, iarruso, buco, puppo, cagare, caghineris, fesso, figa 2, figo, porco dito, porco dighel, zio cantante, puttana 2, ricchione, sburra, scorreggia) | 17 | goliardica |
Roberto Benigni | Inno del corpo sciolto 1979 | 18 (cagare 7, culo 2, cagone 1, cessi 1, merda 4, incazzare 1, merdone 1, stronzone 1) | 8 | goliardica |
Francesco Guccini | L’avvelenata 1976 | 17 (stronzo 2, cazzo 1, culo 2, fregare 1, bega 1, scopare 1, buffone 1, negro 1, frocio 1, cretino 1, cesso 1, coglioni 1, cazzate 1, casino 1, fesso 1) | 15 | invettiva |
Fabri Fibra | Coccole 2006 | 17 (coglioni 1, troie 7, mignotte 6, zoccole 3) | 4 | invettiva |
Fabri Fibra | Venerdì 17 2004 | 17 (froci 1, recchioni 1, merda 2, puttane 1, ruffiane 1, cazzo 6, incazzarsi 1, schifo 1, sborra 1, sfiga 1, sbirro 1) | 11 | invettiva |
Fabri Fibra | Non fare la puttana 2004 | 17 (puttana 9, sbatto 1, culo 2, cazzo 2, merda 1, sega 1, cappella 1) | 7 | invettiva |
Marco Masini | Vaffanculo 1993 | 14 (vaffanculo 13, pazzo 1) | 2 | invettiva |
Marco Masini | Bella stronza 1996 | 9 (stronza 7, culo 1, puttana 1) | 3 | invettiva |
Giorgio Faletti | Signor tenente 1994 | 6 (minchia 6) | 1 | colloquiale |
Vasco Rossi | Nessun pericolo per te 1996 | 6 (1 fucking, 1 puttana, 2 vai affanculo, 2 cazzo) | 4 | invettiva, ribelle |
Dunque, il re del turpiloquio nelle canzoni italiane è senz’altro Fabri Fibra (e il suo album del 2004 “Mr Simpatia”, anche se in realtà tutta la sua produzione è ad alto tasso di parolacce). Nella classifica resistono ancora due “classici” come “L’avvelenata” di Guccini e “L’inno del corpo sciolto”, ma è soprattutto la rabbia delle invettive a produrre il maggior numero di canzoni volgari. E ancora vi scandalizzate perché Carboni dice 4 misere volte “cazzo”?
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