cattolicesimo | Parolacce https://www.parolacce.org L'unico blog italiano di studi sul turpiloquio, dal 2006 - The world famous blog on italian swearing, since 2006 - By Vito tartamella Tue, 22 Nov 2016 09:17:16 +0000 it-IT hourly 1 https://www.parolacce.org/wp-content/uploads/2015/06/cropped-logoParolacceLR-32x32.png cattolicesimo | Parolacce https://www.parolacce.org 32 32 Formigoni, il Vangelo e le parolacce https://www.parolacce.org/2015/05/23/formigoni-vangelo-parolacce/ https://www.parolacce.org/2015/05/23/formigoni-vangelo-parolacce/#respond Sat, 23 May 2015 15:22:16 +0000 https://www.parolacce.org/?p=7581 Ieri ho letto una frase del senatore Roberto Formigoni che mi ha fatto sobbalzare sulla sedia. Ha detto: “Dove sta scritto nel Vangelo che non bisogna dire parolacce? No: il Vangelo dice che bisogna trattare gli altri con carità“. L’episodio… Continue Reading

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Oggi (2)

Un articolo che scrissi nel 2012 su “Oggi”: Formigoni disse “pirla” a un consigliere regionale Idv. In homepage: elaboraz. foto Shutterstock.

Ieri ho letto una frase del senatore Roberto Formigoni che mi ha fatto sobbalzare sulla sedia. Ha detto: “Dove sta scritto nel Vangelo che non bisogna dire parolacce? No: il Vangelo dice che bisogna trattare gli altri con carità“.
L’episodio a cui il politico si riferiva è il cosiddetto “sbroccogate“, lo scandalo dello sbrocco: giorni fa aveva insultato gli addetti aeroportuali di Alitalia in aeroporto a Roma Fiumicino, perché non l’avevano fatto imbarcare sul volo per Milano. Secondo quanto egli stesso ha riferito, gli avevano detto di recarsi a un gate sbagliato, e aveva perso tempo, arrivando al gate corretto quando ormai  le porte erano chiuse. Furibondo per aver perso il volo, Formigoni ha apostrofato gli addetti urlando loro: “Banda di coglioni, figli di puttana, vada a fare in culo, massa di coglioni, teste di cazzo!”. Prima di andarsene, per la rabbia ha scagliato il telefono del banco Alitalia contro una parete.
L’episodio è balzato sulle cronache perché una viaggiatrice presente in aeroporto ha registrato l’episodio con un cellulare, pubblicando il filmato in Rete. Eccolo:

Il fatto ha avuto grande rilevanza sui giornali perché Formigoni è noto per la sua religiosità: è un esponente di spicco del movimento ecclesiale cattolico Comunione e Liberazione (Cl), oltre a risultare membro della comunità laicale dei Memores Domini, che vivono in povertà, castità e obbedienza. Alla luce di queste appartenenze, gli insulti che ha lanciato fanno notizia perché risultano stridenti. Insomma, è nato un caso.
Ecco perché Formigoni è stato invitato da “La zanzara“, trasmissione di Radio24 celebre per il turpiloquio del suo conduttore Giuseppe Cruciani. Ai microfoni, Formigoni ha fatto una serie di affermazioni sorprendenti (le trovate nel video qui sotto dal minuto 9:40 al 16:14; il clou poco dopo il minuto 13): “Pentito? I cristiani le parolacce le dicono, se hanno i muscoli…. Ho ben altri peccati da confessare… Il turpiloquio oggi è diventato così comune… Io non ho fatto del turpiloquio la mia politica. …. Mi sono comportato come un qualunque cittadino a cui, davanti a un sopruso, ghe giren i ball (gli girano le balle)… Dove che sta scritto nel Vangelo che non bisogna dire parolacce? C’è scritto che bisogna trattare con carità. Io ho trattato i dipendenti Alitalia con carità“.

A dire il vero, gli insulti e i toni che ha usato non mi sono sembrati caritatevoli. Anche se poi, alla radio, ha cercato di correggere il tiro dicendo che erano rivolti “alla società Alitalia” (ma le società sono fatte di persone!).
Trascuriamo, poi, l’affermazione che la sua politica sia esente da turpiloquio: nel 2012 scrissi su “Oggi” un commento al fatto che aveva dato del “pirla” a un consigliere comunale d’opposizione. All’epoca, Formigoni aveva minimizzato l’episodio, sostenendo che “pirla” non è un insulto (affermazione su cui non ero e non sono d’accordo).

Stavolta, con lo sbroccogate, la prima cosa che mi ha fatto sobbalzare è che Formigoni abbia affermato che un cristiano “virile” possa dire parolacce. Non più di 2 settimane fa, papa Francesco aveva detto l’esatto contrario: aveva denunciato che “stiamo diventando una società delle cattive maniere, dove si dicono tante parolacce, anche in pubblico”; e aveva invitato i fedeli a comportarsi con un’autentica (e non ipocrita) buona educazione. Mi pare quindi che il papa abbia una visione diversa dall’onorevole Formigoni.
Ma mi ha sorpreso ancor più l’affermazione secondo cui il Vangelo non vieterebbe le parolacce. Forse non sono religioso quanto Formigoni, ma quando scrissi il mio libro mi ero documentato, accertando che non è così. Riporto i 3 brani più significativi, tratti da Matteo:
1) «Ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende immondo l’uomo. Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie» [Matteo, 15:17-20].
2) «Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna» [Matteo, 5:21-24].
3) «Benedite quelli che vi maledicono» [Matteo, 5:43-44].

Facile immaginare il divieto di bestemmiare. Ma Gesù va ben oltre: dice chiaro e tondo che la rabbia contro le altre persone è grave quanto un omicidio! E peggio ancora se questa rabbia è espressa attraverso gli insulti: un corollario del divieto di giudicare gli altri, dato che gli insulti sono giudizi sintetici e svilenti.
Infine, Gesù arriva addirittura a invitare i fedeli a reagire agli insulti altrui benedicendoli. Io non ce la faccio, Formigoni nemmeno: e se davvero avesse subìto un sopruso, ha la nostra solidarietà. Ma sull’etica degli insulti, forse gli converrebbe dare una rispolverata al Vangelo.

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Perché siamo tutti cornuti (parte 2) https://www.parolacce.org/2009/04/26/perch-siamo-tutti-cornuti-parte-2/ https://www.parolacce.org/2009/04/26/perch-siamo-tutti-cornuti-parte-2/#comments Sun, 26 Apr 2009 16:26:00 +0000 https://www.parolacce.org/?p=26 Paura di essere sessualmente inadeguato. E paura di essere tradito. Dietro la carica offensiva del termine “cornuto” si celano queste ansie, come raccontavo nella prima puntata. Ma non sono le uniche. Leggendo l’eccellente saggio “Adulteri e cornuti” di Maurice Daumas,… Continue Reading

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2002: Berlusconi fa le corna al ministro spagnolo Josep Pique, dopo un vertice Ue. Le corna che fanno ridere sono solo quelle degli altri.

2002: Berlusconi fa le corna al ministro spagnolo Josep Pique, dopo un vertice Ue. Le corna che fanno ridere sono solo quelle degli altri.

Paura di essere sessualmente inadeguato. E paura di essere tradito. Dietro la carica offensiva del termine “cornuto” si celano queste ansie, come raccontavo nella prima puntata. Ma non sono le uniche. Leggendo l’eccellente saggio “Adulteri e cornuti” di Maurice Daumas, docente di storia contemporanea all’università di Pau (Francia), ho scoperto un terzo, sorprendente risvolto culturale: la paura di scoprirsi omosessuali.
Ma come, direte voi???? Com’è possibile che dietro le storie di corna, che vedono protagonista un cornificatore, “gallo” e “macho” per eccellenza (al punto da riuscire a rubare la donna d’altri), si nascondano pulsioni gay?

Beh, intanto non bisogna sottovalutare un aspetto omosessuale, per quanto simbolico: rubare la donna d’altri significa “fottere” non solo lei, ma anche il suo uomo. Non bisogna dimenticare che, fra gli animali – soprattutto le scimmie – i rapporti di potere si giocano anche, gerarchicamente, con minacce di monta fra un maschio e l’altro: “se non ti sottometti, ti sodomizzo”, si potrebbe tradurre l’interazione.
Non a caso, nota Daumas, che ha esaminato 173 storie di corna nella letteratura medievale e rinascimentale, le storie di corna si giocano su 3 tipologie di copione ricorrente, pur tra molteplici varianti.
1) Innanzitutto, ci sono i “traditori”, i cornificatori seriali che sono ripagati dalla loro moglie con la loro stessa moneta: esprimono la paura degli infedeli di essere traditi a loro volta.
2) Poi ci sono i “troppo gelosi”, che con la loro paura di essere traditi finiscono per esserlo davvero. E’ il meccanismo della profezia che si autoavvera, ma anche un modo per esprimere l’impossibilità di controllare i rapporti umani. Su questo aspetto si gioca, in fondo, la tragedia di “Otello” di William Shakespeare e l’amara commedia “Il magnifico cornuto” (1964) di Antonio Pietrangeli, tratta dalla pochade “Le cocu magnifique” (1921) di Fernand Crommelynck.

original

Ugo Tognazzi, protagonista del film “Il magnifico cornuto”.

3) La terza tipologia di cornuti sono i mariti che ricevono quanto meritano: mariti spesso ricchi ma quasi sempre vecchi, brutti, antipatici, distratti. Che, come tali, meritano che la loro moglie sia “fottuta” da altri, e quindi di essere, a loro volta, “fottuti”.

E qui scatta l’acuta analisi di Daumas: dietro la falsa ossessione per l’adulterio si agitano le difficoltà di identità sessuale maschile. E non è l’unico caso, come racconto in “Parolacce“….
“Le corna” scrive “sono anche un modo per esprimere un sogno inconfessabile: quello di una sessualità anarchicamente libera, in cui le donne sono pacificamente messe in comune (come avviene nel film “Butch Cassidy” in cui il protagonista divide la sua donna, l’insegnante Etta Place, con l’amico Sundance Kid, ndr) e gli uomini possono vivere anche storie omosessuali“.
Non dobbiamo dimenticare, infatti, che nell’antichità non solo gli uomini tradivano regolarmente la partner, ma vivevano (almeno in gioventù) avventure omosessuali senza che questo scandalizzasse nessuno.

Il triangolo amoroso in "Butch Cassidy".

Il triangolo amoroso in “Butch Cassidy”.

Ma la sacralizzazione del matrimonio, enfatizzata dal cattolicesimo, ha depenalizzato la sessualità (coniugale) gettando infamia su ogni forma di erotizzazione dei legami maschili. E a quel punto l’identità maschile è andata in crisi: come conciliare le relazioni omosessuali a cui gli uomini sono sempre stati avvezzi con il nuovo modello di matrimonio che si impone in occidente? Come accontentarsi di un solo partner sessuale, per di più femminile?
Il mito delle corna offre una soluzione per conciliare matrimonio e compagnonaggio, ovvero la fratellanza fra uomini, con valenze omosessuali. “Attraverso il matrimonio, si fornisce all’uomo la donna, la possibilità di condividerla e di sperimentare un rapporto omosessuale… Sedurre la donna d’altri dà una doppia soddisfazione erotica: una reale (il godersi la donna), e una simbolica (il possedere l’uomo). Ecco perché il marito tradito, in molte opere letterarie, si sente “fottuto” dal rivale. Le corna consacrano l’amicizia omosessuale – consapevole o inconsapevole – fra uomini: la donna, attraverso la condivisione del suo corpo, appare come la mediatrice di una relazione di seduzione reciproca fra due uomini. Ci si affratella mescolando, al posto del sangue, il proprio seme nel vaso comune dell’utero femminile: mescolare lo sperma per sigillare un’amicizia indefettibile: ecco il vero senso della condivisione di una donna”.

L'Ordine dei cornuti davanti al trono di Sua Maestà, Infedeltà: vignetta francese, 1815.

L’Ordine dei cornuti davanti al trono di Sua Maestà, Infedeltà: vignetta francese, 1815.

Sorprendente, vero? Ed ecco perché l’appellativo cornuto è diffuso nei Paesi dell’area mediterranea (e nell’est europeo) ma non nelle culture protestanti, dove la sessualità non è legata all’idea di peccato. Ecco perché un insulto del genere è assente in danese, in svedese, in norvegese, nel tedesco moderno e in molti Paesi africani a sud del Maghreb.
E nella stessa cultura anglosassone, “cornuto” si esprime con “bastard” (che ha tutt’altro senso) o “cuckold“, derivato dal francese cocu. Anche se il termine, oggi, designa per lo più, nel gergo erotico, il marito che volontariamente e consapevolmente induce la propria partner a vivere esperienze sessuali con altri uomini. Una sorta di guardone.

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