giochi | Parolacce https://www.parolacce.org L'unico blog italiano di studi sul turpiloquio, dal 2006 - The world famous blog on italian swearing, since 2006 - By Vito tartamella Wed, 01 Jan 2025 16:14:12 +0000 it-IT hourly 1 https://www.parolacce.org/wp-content/uploads/2015/06/cropped-logoParolacceLR-32x32.png giochi | Parolacce https://www.parolacce.org 32 32 Arriva l’enigmistica senza censure https://www.parolacce.org/2024/09/03/giochi-enigmistici-parolacce/ https://www.parolacce.org/2024/09/03/giochi-enigmistici-parolacce/#respond Tue, 03 Sep 2024 10:07:24 +0000 https://www.parolacce.org/?p=20753 Il 19 verticale: grandissima… sciocchezza. Ha 7 lettere: sarà mica “CAZZATA”? Ebbene sì. Arriva anche in Italia l’enigmistica senza censure: la casa editrice Demetra ha pubblicato il primo “Cruciparolacce”, una raccolta di giochi scurrili “solo per adulti”: non solo cruciverba,… Continue Reading

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Il 19 verticale: grandissima… sciocchezza. Ha 7 lettere: sarà mica “CAZZATA”? Ebbene sì. Arriva anche in Italia l’enigmistica senza censure: la casa editrice Demetra ha pubblicato il primo “Cruciparolacce”, una raccolta di giochi scurrili “solo per adulti”: non solo cruciverba, ma anche rebus, sudoku letterali, labirinti, spiderweb, crucipuzzle, disegni da colorare… Cento pagine fitte di giochi, con relative soluzioni, all’insegna del linguaggio sboccato

Ideatore dell’iniziativa, Dario Zaccariotto, uno dei soci di “StudioGiochi”, società veneziana specializzata da decenni nell’ideare rubriche di enigmistica e giochi da tavolo. Com’è nata l’idea? In inglese le “dirty crosswords” (parole crociate sporche) esistono da più di un decennio…«In realtà l’idea ci è venuta in modo autonomo, non avevamo modelli di riferimento», racconta Zaccariotto, che ha appena conquistato la medaglia d’oro a Master Mind alle Mind Sports Olympiad di Londra. «Volevamo proporre qualcosa di nuovo, così abbiamo creato questa raccolta che comprende l’uso di termini triviali. Gli appassionati di giochi hanno apprezzato: il volume, uscito nel 2023, è stato ristampato quest’anno».

Dario Zaccariotto

E’ stato difficile ideare giochi usando un lessico volgare? «Non particolarmente. Nelle parole crociate e giochi analoghi, le parolacce non hanno un trattamento diverso dalle altre parole. Basta partire da un gruppo scelto di espressioni scurrili (da “becco” a “vaffanculo”, fino a un massimo di 5 per cruciverba) , e poi si costruisce lo schema inserendo altre parole che leghino con esse.  E’ stato più impegnativo ideare i rebus, perché diverse espressioni sono difficili da spezzare in immagini. Ad esempio, la parola “culo”: puoi mettere l’immagine di un cuculo, ma ti resta la sillaba “CU” che non è una parola di senso compiuto e nemmeno una sillaba finale. Difficoltà simili per la parola “cazzo”. Comunque siamo riusciti a inventarne diversi usando altri termini scurrili». Un esempio è lo vedete fra qualche riga più sotto.

Con quale criterio avete scelto le espressioni triviali da inserire? «Abbiamo puntato su quelle di uso comune, evitando però le più pesanti e becere. Il confine fra buon gusto e pessimo gusto è molto labile: abbiamo cercato di non trascendere. E finora nessuno si è scandalizzato». 

Uno dei rebus sboccati: riuscite a risolverlo?

Ci sono giochi che vi ha divertito più di altri inventare? «Senz’altro i labirinti: collegando l’ingresso e l’uscita si generano disegni con battute o scene triviali, come anche nelle vignette a puntini da collegare fra loro. O anche il gioco “note famose”: abbiamo scelto alcune celebri canzoni con versi scurrili, da Francesco Guccini a Elio e le storie tese, chiedendo ai lettori di inserire la parola mancante in un verso».

Unendo i puntini cosa verrà fuori?

Fra le trovate più divertenti, 14 definizioni da ricostruire, usando solo alcune lettere dell’espressione “Teste di minchia”. La prima? “vivono in Germania”. La soluzione è “tedeschi”, ma non c’è intento offensivo: in effetti usa 8 delle 14 lettere dell’espressione scurrile proposta.
Oppure: “Dividi la griglia in aree in modo che ogni area contenga tutte le lettere di “FIGONE”. O ancora: cambia una lettera alle parole elencate in modo da ottenerne altre di senso compiuto: MULO, RIGA….e così via. 

Insomma, una pubblicazione divertente e ironica. Ma non è riduttivo il sottotitolo “Giochi per incazzati”? Le parolacce non si dicono solo nei momenti di rabbia: sarebbe stato più azzeccato dire “Giochi per goliardi”… «Sono assolutamente d’accordo. Se faremo un’altra edizione correggeremo il tiro», conclude Zaccariotto.

Se ti è piaciuto questo articolo, puoi leggere anche:

⇒ 7 giochi da tavolo scurrili

⇒ Gli album di parolacce da colorare

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7 giochi di carte senza censure https://www.parolacce.org/2018/11/01/giochi-carte-parolacce-volgari/ https://www.parolacce.org/2018/11/01/giochi-carte-parolacce-volgari/#comments Thu, 01 Nov 2018 09:25:52 +0000 https://www.parolacce.org/?p=14761 Dimenticate “Scarabeo” o “Paroliamo”. I 7 giochi di carte che vi racconto in questo articolo usano il “lato oscuro” del vocabolario: le parolacce. Che, se usate dentro le regole di un gioco, perdono offensività, diventando uno sfogo divertente e liberatorio fra amici. Un esempio?… Continue Reading

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Giocando a carte si possono infrangere molti tabù (Shutterstock).

Dimenticate “Scarabeo” o “Paroliamo”. I 7 giochi di carte che vi racconto in questo articolo usano il “lato oscuro” del vocabolario: le parolacce. Che, se usate dentro le regole di un gioco, perdono offensività, diventando uno sfogo divertente e liberatorio fra amici.
Un esempio? I
l rap: è nato  fra gli afroamericani come battaglia verbale su base ritmica, le “dozzine” (dozens), in cui un cantante deve cercare di prevalere sull’altro insultandolo in modo sempre più creativo (spesso prendendone di mira la madre).
A carte, poi, quando le passioni si scatenano, fioccano le volgarità: ne sanno qualcosa i frequentatori del centro diurno per anziani di Frascati, dove la scorsa primavera, per qualche settimana, è stato vietato il gioco delle carte dato che i giocatori urlavano parolacce e bestemmie che infastidivano i presenti. E’ diventato un caso mediatico.

I 7 giochi che ho raccolto qui, invece, nascono proprio con lo scopo di usare un linguaggio sboccato: alcuni sono giochi goliardici, e possono regalare momenti di svago. Ce ne sono alcuni a scopo erotico, tanto che hanno avuto come testimonial la pornostar Rocco Siffredi. Altri, invece, cadono nell’insulso o nel cattivo gusto. Uno di questi, “Squillo” ha provocato persino un’interrogazione parlamentare.
E voi che ne pensate? Potete scrivere segnalazioni e recensioni nei commenti.

MERDA

MERDA. E’ un gioco tradizionale che si fa con un comune mazzo di carte. Ogni giocatore ha 4 carte in mano, e ne deve scartare una passandola al giocatore alla propria destra. In contemporanea, ne riceve un’altra dal giocatore alla propria sinistra. Il primo che riesce a comporre un poker (4 carte uguali di diversi semi) deve battere con forza la mano al centro del tavolo, urlando: “Merda!”. Tutti gli altri giocatori devono mettere la propria mano sulla sua. L’ultimo che arriva perde, e per penitenza pesca una carta dal mazzo: il suo valore saranno altrettanti (immaginari) chili di merda: le figure hanno i valori più alti, e l’asso è la carta più pesante in assoluto (11 kg). Gli eventuali jolly valgono 25 kg di merda. Vince chi ha accumulato meno chili di … rifiuti.
E’ un gioco molto divertente e liberatorio, soprattutto se fatto in velocità. Ne è stata fatta anche un’app per cellulari. La sua variante perbene si chiama “tappo”.

ASINO

ASINO. Anche quest o è un gioco tradizionale che si fa con un mazzo di comuni carte. All’inizio se ne sceglie una, che viene nascosta a tutti i giocatori. Le carte rimaste sono distribuite fra tutti, e ciascuno deve scartare le coppie dello stesso valore. Poi, il giocatore rimasto con più carte ne prende una a caso da chi sta alla sua sinistra (e scarta l’eventuale coppia che si forma), e poi il turno passa al vicino alla sua destra. Chi rimane con l’unica carta spaiata perde e sarà l’asino della partita, sbeffeggiato da tutti i giocatori.

C’è anche una versione acquistabile “Non fare l’asino” di “Grandi giochi”: la dinamica è un po’ diversa, è un gioco di riflessi in cui chi si muove per ultimo (prendendo una carota sul tavolo quando c’è una coppia di carte uguali) accumula punti negativi, guadagnandosi un copricapo da asino.

PRENDI E PORTA A CASA

PRENDI E PORTA A CASA. E’ un gioco di carte per bambini prodotto da Rose & Poison e Dal Negro. Ogni giocatore ha un mazzetto di 20 carte, da cui ne pesca 5. Chi inizia il gioco può insultare un altro giocatore usando le carte della propria mano e componendo i singoli insulti in modo da formarne altri più lunghi (tipo “Brutto/bamboccino/col ciuccio in bocca”). Tutti gli insulti devono essere cantilenati come si faceva da bambini (“A te ti piace/un piscialletto/na na na na na…”).
Il giocatore che riceve gli insulti può difendersi con alcune carte speciali (“specchio riflesso”, “prendi e porta a casa”, “non è vero niente faccia di serpente”). Gli insulti sulle carte sono ironici e mai volgari: “hai i piedi a banana”, “imbranato”, “figlio di papà”, “frignone”, “dentone”.

MAI DIRE PIRLA

MAI DIRE PIRLA. Gioco di carte di Unicopli. Ogni giocatore ha 13 carte che corrispondono ad altrettanti insulti. Al proprio turno, si insulta un avversario a scelta, giocandogli contro una delle proprie carte  coperta; il destinatario potrà accettare o rifiutare l’insulto. Se questo non corrisponde a quello dichiarato, tornerà al mittente. L’insulto “Pirla” non deve mai essere pronunciato durante il gioco.
Al termine della partita, ogni carta accumulata davanti a sé vale un punto, tranne quella “Pirla” che ne vale 5. Il giocatore che ha accumulato meno punti è il trionfatore, nonché il meno insultato di tutti.

SÒCC’MEL

SÒCC’MEL. E’ un gioco di Alex Games. In bolognese l’espressione, letteralmente, vuol dire “succhiamelo”, ed è l’equivalente del palermitano “suca” a cui avevo dedicato un post. In bolognese, si usa come esclamazione più di stupore, incredulità e ammirazione che di provocazione.
E’ un mazzo di 55 carte. Lo scopo del gioco è fare “incazzare” gli altri giocatori a colpi di sfiga. Ogni giocatore riceve infatti il proprio “incazzometro” nel quale segnare, con un omino, il proprio livello di arrabbiatura (da “M’è scesa la catena” a “incazzato come una bestia”) e 5 carte dal mazzo.
Per far “incazzare” gli altri gli si gioca contro una delle carte “sfiga”, facendo salire il livello sull’”incazzometro”. Per ridurre l’”incazzatura” in arrivo ci si può sfogare giocando una carta “parolaccia” recitando ad alta voce la relativa espressione dialettale bolognese: da “Che du maròn” (che due palle) a “Ch’at gnèss un cancher!” (che ti venga un cancro).
Vince il giocatore che riuscirà a portare tutti gli avversari oltre il livello 10 di “incazzometro”.
Il gioco ha avuto un sequel, “Socc’mel 2”, e le varianti in altri dialetti: “Tutt’Italia”, “Tutt’Italia 2” e “Benvenuto al Sud”.

CARTE CONTRO L’UMANITÀ

CARTE CONTRO L’UMANITÀ. E’ un gioco a carte nato dalla fantasia di un gruppo di studenti americani dell’Illinois come divertimento per Capodanno. I ragazzi, studenti delle superiori, hanno ideato il gioco e l’hanno finanziato con una campagna di crowdfunding attraverso il sito di Kickstarter.
La dinamica (“un gioco da feste per gente orribile”, recita il dissacrante sottotitolo) è semplice: ci sono 80 carte-domanda, e 420 carte risposta. A turno, un giocatore ha il ruolo di capo e sceglie una carta domanda; gli altri devono scegliere, fra le proprie 10 carte-risposta (su parti anatomiche, insulti, riferimenti sessuali…), la più cinica, spiazzante, provocatoria. Vince chi dà le risposte più divertenti.
Il nome del gioco parafrasa l’espressione “Crimini contro l’umanità”, dato che il suo contenuto è politicamente scorretto: lo scopo del gioco è infatti creare delle coppie domanda-risposta basate sull’humor nero, ad esempio: “Cosa ha fatto finire la mia precedente relazione?” “Le caccole” oppure “Una grattata di culo clandestina”.
Il gioco è in licenza “creative commons”: l’edizione italiana si può scaricare liberamente da questo sito.

La Raven ha realizzato una versione simile, “Coco rido”, basata sullo stesso meccanismo. A leggere le risposte dei due giochi, non mi sono sbellicato dalle risate: mi sembrano poco spiritosi. Ma forse bisognerebbe provarli, chissà.

SQUILLO

SQUILLO. E’ un gioco a carte ideato dal cantante “porn groove” Immanuel Casto ed edito da Raven. I giocatori fanno il ruolo di “papponi” e usano le squillo in dotazione (Lola, Hannah, Manny…) per fare pratiche di ogni tipo. Tranne alcune carte divertenti (“Senso di colpa cattolico”, che limita le azioni della squillo, o il “Testimone di Geova”, che colpisce il pappone, rendendogli impossibile la gestione delle proprie prostitute) in realtà il tono è ultravolgare, (come la carta “Scorpacciata di cazzi”, che “risolleva l’animo delle proprie ragazze”),  ma soprattutto è molto violento: le ragazze sono “troie”, che possono essere uccise in modo sanguinario e i loro organi possono essere venduti per fare cassa (!).
Non stupisce, quindi, che il gioco abbia alimentato molte polemiche: quando è uscito, nel 2012, tre parlamentari donne – Emanuela Baio, Maria Pia Garavaglia e Laura Bianconi – hanno presentato raccolte di firme e interrogazioni in Parlamento chiedendo che il gioco fosse ritirato dal commercio “perché incita alla mercificazione del corpo femminile, parla di vendita di organi umani, incita all’uso di eroina e a pratiche sessuali disumane”. Insomma, oltre al politicamente scorretto si sconfina nel cattivo gusto, il che non è divertente. Il gioco però è rimasto in commercio (vietato ai minori di 18 anni) e ha pure fatto vari sequel: “Bordello d’oriente”, “Marchettari sprovveduti”, “Time travels” (in altre epoche).

DA SEXOPOLY A ORGASMO

In ambito erotico, esistono in commercio vari giochi. Sono, o vorrebbero essere, giochi per stimolare la coppia o anche più coppie. Per quanto spinti, dal poco che sono riuscito a vedere sul Web le carte hanno immagini abbastanza esplicite ma non usano un linguaggio triviale. Quindi li cito per amor di completezza: se qualcuno dei lettori li ha visti e ne sa di più, ci faccia sapere nei commenti!

Alcuni esempi? “XXXopoly” e “Sexopoly” (variante sexy di Monopoly: si paga in denaro o con atti intimi di crescente valore), “Exxxcitation” (varie prove da superare per arrivare all’apice del piacere) e “Orgasmo” a cui ha fatto da testimonial la pornostar Rocco Siffredi: il jolly è la “carta fellatio”.

MINCHIATE

A questi giochi moderni ne aggiungo uno molto antico: le “minchiate“. Si chiamava così il mazzo di carte, derivate dai tarocchi, che si usava per un gioco. Si utilizzava un mazzo di 97 carte ottenuto dai tarocchi inserendo la Prudenza, le tre virtu teologali, i quattro elementi e i dodici segni zodiacali e togliendo la papessa. Il gioco era chiamato inizialmente “Germini” (da “gemini”, gemelli, segno zodiacale), po, dalla fine del 1600, fu denominato “Minchiate”, inteso come “cose da nulla”. Fu un gioco di grande successo: si diffuse in tutta Italia, e anche in Francia, Inghilterra e Spagna.

Questo post è dedicato all’amico Massimiliano Fedeli, appassionato di giochi che mi ha dato l’idea di parlare di questo argomento.

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