Let's go Brandon | Parolacce https://www.parolacce.org L'unico blog italiano di studi sul turpiloquio, dal 2006 - The world famous blog on italian swearing, since 2006 Tue, 04 Jan 2022 18:30:41 +0000 it-IT hourly 1 https://www.parolacce.org/wp-content/uploads/2015/06/cropped-logoParolacceLR-32x32.png Let's go Brandon | Parolacce https://www.parolacce.org 32 32 Parolacce, la “top ten” del 2021 https://www.parolacce.org/2022/01/01/parolacce-la-top-ten-del-2021/ https://www.parolacce.org/2022/01/01/parolacce-la-top-ten-del-2021/#respond Sat, 01 Jan 2022 10:00:57 +0000 https://www.parolacce.org/?p=18988 Quali sono state le parolacce più notevoli del 2021, in Italia e nel mondo? Anche quest’anno ho fatto la classifica dei 10 insulti più emblematici dell’anno. Con una storia eccezionale: quella di un’associazione che ha ricevuto la massima onorificenza cittadina… Continue Reading

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Quali sono state le parolacce più notevoli del 2021, in Italia e nel mondo? Anche quest’anno ho fatto la classifica dei 10 insulti più emblematici dell’anno. Con una storia eccezionale: quella di un’associazione che ha ricevuto la massima onorificenza cittadina dal Comune di Rimini. Dopo 20 anni di battaglie ecologiste, questa associazione è riuscita a mobilitare le istituzioni per dotare di depuratori la riviera romagnola con un investimento di 154 milioni di euro. Una battaglia vinta grazie alla tenacia dei suoi volontari, e al nome che hanno scelto per la loro associazione: “Basta merda in mare“. Letteralmente. Più chiari di così.
E’ una storia unica al mondo, la racconto qui sotto, ed è la vincitrice della classifica: non capita spesso che una parolaccia svolga una funzione tanto costruttiva.   

La classifica 2021

Ecco la mia “Top ten” con i 10 episodi volgari più emblematici e divertenti riportati dalle cronache nazionali e internazionali. Per sorridere e per riflettere. Come per le precedenti edizioni, ho selezionato gli episodi con 3 criteri: il loro valore simbolico, le loro conseguenze e la loro carica di originalitàBuona lettura. E buon anno! 

1) PAROLACCIA PREMIATA

L’associazione “Basta Merda In Mare” riceve il Sigismondo d’oro, massima onorificenza di Rimini. 

Rimini, 20 dicembre 2021

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IL FATTO
 

I fondatori di “Basta merda in mare” posano con il premio.

E’ l’unica associazione di volontariato con un nome scurrile. Grazie al quale è riuscita a vincere una battaglia ecologica importante: dotare la costiera romagnola di adeguati impianti di depurazione. Un obiettivo raggiunto ai massimi livelli: dal 2013, grazie a un investimento complessivo di 154 milioni di euro (compresi contributi statali) sono iniziati i lavori di costruzione di depuratori e infrastrutture all’avanguardia in Europa. Entro il 2024 sul litorale di Rimini non arriveranno più le acque nere. E ora, dopo 21 anni di battaglie,l’associazione riminese “Basta merda in mare” ha conquistato un risultato ancora più inaspettato: ha ricevuto il Sigismondo d’oro, la massima onorificenza cittadina. E il suo presidente Luca Randi ha persino citato me e il mio blog nel suo discorso durante la cerimonia.

Avevo raccontato la loro storia straordinaria su questo blog nel 2016: è l’unica associazione di volontariato con un nome scurrile. Che fu scelto a bella posta, proprio per  scuotere le coscienze. Il problema del mare inquinato era  noto a tutti, ma era  tabù:  si temeva che,  parlandone, Rimini avrebbe perso  turisti. Così il fondatore, Sergio Giordano, decise di prendere il toro per le corna: mescolando schiettezza romagnola e attivismo da ex radicale, la  chiamò “Basta merda in mare”.«Quando mi presentavo alle autorità, dicendo il nome dell’associazione, l’effetto era quello di un pugno nello stomaco». Ora invece quell’associazione del nome scomodo è diventata un modello da seguire, come ha detto il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad durante la cerimonia di consegna del premio: “Per avere posto d centro della propria ‘ragione sociale’ l’urgenza del tema ambientale e della salute del mare, recuperandolo dalla marginalizzazione cui era stato sin lì costretto e facendolo diventare protagonista del dibattito pubblico; Per avere avviato, in tempi pionieristici, un modello di partecipazione alimentato dalla coscienza civile e dall’amore per la Città(…); Per la scelta di continuare il proprio cammino, (…) diventando punto di riferimento per una decisiva questione ambientale che riguarda l’Italia intera”. Dopo aver raggiunto il suo o scopo, infatti, invece di sciogliersi l’associazione ha favorito la nascita di sue “filiali” a Falconara Marittima, Pescara e Salento.Insomma, pur con un nome così umile è riuscita a ottenere  risultati straordinari che la rendono un caso unico al mondo: come diceva De Andrè,”dal letame nascono i fior”. 

  

2) NUOVI INSULTI

Let’s go Brandon

(Forza, Brandon…. ovvero fanculo Biden)

Tale Jared al presidente Joe Biden

24 dicembre 2021

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IL FATTO
 

Il 2 ottobre, mentre il pilota di 28 anni Brandon Brown veniva intervistato sulla sua gara vincente al Talladega Superspeedway in Alabama, alcune persone sugli spalti cantavano, chissà perché, “Fuck Joe Biden!” (Fanculo Joe Biden). Ma la giornalista della NBC Sports Kelli Stavast ha sentito o voluto sentire uno slogan ben diverso: “Let’s go Brandon”. La frase è diventata virale sui social ed è stata adottata dai sostenitori di Donald Trump come equivalente in codice di “Fuck Joe Biden”.

Nessuno però si sarebbe aspettato che la frase sarebbe stata pronunciata al diretto interessato in tv. E’ accaduto la sera della vigilia di Natale, quando il presidente, dalla Casa Bianca, ha ricevuto in diretta alcune telefonate da famiglie americane. In una di queste ha parlato un certo Jared, padre di 4 figli. Biden gli fa gli auguri, Jared ricambia e infila a tradimento un “Lets’s go Brandon”. Biden incassa con il sorriso. “Let’s go Brandon, sono d’accordo”, mentre la moglie Jill fa una risata forzata. Ancora non è chiaro se Biden si sia reso conto della burla, in ogni caso cambia argomento chiedendo a Jared se fosse a casa, ma la linea cade.Probabilmente per evitare che dicesse frasi ben più pesanti.

3) ROCK CON E SENZA FILTRI

“La gente non sa di che cazzo parla…. Vi conviene toccarvi i coglioni”.

Maneskin, Sanremo, 3 marzo 2021

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IL FATTO
 

Da cantanti di strada a star internazionali. Il 2021 ha segnato il successo planetario del Maneskin, un quartetto di ragazzi romani che hanno vinto il festival di Sanremo con “Zitti e buoni”, un brano rock che conteneva le due parolacce citate sopra. Non una novità per il Festival, che  nella sua storia ha visto diversi testi a tinte forti (come ricordavo in questo articolo).

Ma per poter portare la canzone all’Eurovision Song Contest dovevano eliminare le volgarità, altrimenti sarebbero stati esclusi: così il verso “Vi conviene toccarvi i coglioni” è diventato “Vi conviene non fare più errori”, e “La gente non sa di che cazzo parla”, è stati sostituito da un più neutro “Non sa di che cosa parla”. C’è stato chi ha gridato allo scandalo, alla censura; ma loro hanno avuto un approccio più pragmatico: «Siamo ribelli, mica scemi – ha detto Damiano, il frontman del gruppo -. Non ci ha fatto piacere dover cambiare il testo, ma c’è un discorso di buon senso». Una scelta che si è rivelata azzeccata: il gruppo ha vinto l’Eurovision song contest, ha aperto il tour dei Rolling Stones e così via. La loro anima rock, insomma, è riuscita a esprimersi con e senza le parolacce. Che poi sono riapparse nei loro brani, anche quelli in inglese:  I Wanna Be Your Slave (“I’m a motherfucking monster….I’m too fucking jealous I wanna touch your body So fucking electric”: Sono un mostro bastardo, Sono troppo geloso, cazzo, Voglio toccare il tuo corpo così fottutamente geloso), “Mammamia” (“I’m on my knees, and I can’t wait to drink your rain…, I’ll burn all the place down, ‘cause I’m too fucking hot”: Sono in ginocchio e non vedo l’ora di bere la tua pioggia… Brucerò Brucerò tutto il posto, perché sono troppo fottutamente caldo) e Shit blvd (strada di merda).

Niente da dire: padroneggiano la musica, il look e anche i testi. Al netto del loro indiscutibile talento scenico e musicale, trovo difficile, però, riuscire a distinguere fra comunicazione spontanea e provocazioni studiate a tavolino. 

  

4) GAFFE

“Una massa di imbecilli e cerebrolesi…. cazzi loro”.

4 ottobre 2021, il Grande Fratello Vip, Mediaset  

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IL FATTO
 

I concorrenti del reality sono radunati in giardino. A un certo punto si sente nitidamente una voce fuori campo che dice “ “Una massa di imbecilli e cerebrolesi…. cazzi loro“. E’ una voce femminiledalla sala regia, dove qualcuno non si è accorto che il microfono fosse acceso. Il video è diventato virale: molti hanno pensato che la frase fosse un commento della regia sui concorrenti. Molti si sono indignati, come il campione paralimpico Giuseppe Campoccio: “Rimango letteralmente stupito, offeso, e indignato, su come possa passare questa frase senza che nessuno abbia preso una posizione contro la redazione del programma. Io sono un celebroleso che riesce a vince medaglie olimpioniche mentre voi che riuscite a fare? Voglio ricordare a coloro che non lo sanno che le celebrolesioni sono conseguenze patologiche di malattie o traumi che nulla hanno a che fare con la stupidità e l’ignoranza delle persone”.

In serata la produzione (Endemol Shine Italy) si è finalmente scusata, prendendo le distanze dall’accaduto, senza però spiegare chi e perché avesse detto quelle frasi: “La produzione Endemol Shine Italy si scusa per i contenuti diffusi erroneamente lunedì pomeriggio durante la diretta di GFVIP. Sono state pronunciate frasi inopportune che, benché non fossero rivolte ai concorrenti, sono ugualmente ingiustificabili”. Davvero in regia stavano parlando d’altro? Non lo sapremo mai. Ma il video è entrato nella storia come gaffe epocale.

 

5) SESSISMO

“Una figa di mediano”. 

Dagospia, 27 luglio 2021

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IL FATTO
 

Dagospia, il sito di Roberto D’Agostino, è un mix unico di notizie di gossip, politica e analisi sociale, spesso conditi da foto e video piccanti. Un giorno ha raccolto vari scatti – per lo più in bikini – di Agata Centasso, 31 anni. avvenente centrocampista del Venezia (serie C). E le ha intitolate: “Una figa di mediano”.

Il titolo è andato di traverso al Club, che ha invitato Dagospia «a modificare immediatamente il titolo dell’articolo. È una scelta editoriale becera – ha scritto – che denota una grave mancanza di rispetto nei confronti della nostra atleta e, naturalmente, della figura femminile».
Pronta risposta del sito di Roberto D’Agostino, che, non solo non ha modificato il titolo, ma ne ha aggiunto un altro, “Pallonate al moralismo” difendendo la propria scelta editoriale: «Il Venezia Calcio dal suo account twitter ci intima di modificare il nostro titolo sulla bombastica e misconosciuta giocatrice Agata Centasso, e si scatena uno sciame di offese da parte dei soliti social-inquisitori contro di noi. dare la stura all’odio social è molto peggio del nostro titolo. Il Venezia e la Centasso tacciono davanti al turpiloquio di questi sfigatelli…”.

Come dire: abbiamo regalato la fama a questa giocatrice, perché ve la prendete con noi? Difesa debole, come se la fama possa giustificare qualsiasi cosa, compreso un titolo obiettivamente infelice. La vera difesa, per Dagospia, sarebbe stata quella di ricordare che le foto provocanti della Centasso erano state prese dai profili social della giocatrice: è lei la prima che, consapevole della propria avvenenza, ne fa un vanto da sbandierare. In ogni caso, la pagina contestata è sparita dal sito di Dagospia.

 

 

6) SFIDE

La “maratona idiota a motore”.

Paul Taylor, Agosto 2021

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IL FATTO
 

Paul Taylor sullo scooter con cui ha viaggiato per il Regno Unito.

Paul Taylor, 55 anni, ha perso quest’anno un caro amico, Alexis Leventis. Per ricordarlo, e anche per esorcizzare il dolore, ha deciso di  cimentarsi in una sfida impegnativa: percorrere 2.900 km in motorino, viaggiando nel Regno Unito. Il viaggio avrebbe seguito una rotta originale: toccare  tutte le città inglesi che hanno un  nome    volgare, da  Shhittterton (shhit = merda) a Sandy Balls (balle di sabbia). Con l’occasione avrebbe raccolto offerte per l’Istituto di ricerca sul cancro: il suo obiettivo era  arrivare a 1.800 sterline, alla fine  ne ha raccolte quasi  24mila (28mila euro).

Chi volesse ripetere l’esperienza in italia, avrebbe  di che viaggiare: come ho scritto  in un articolo, ci sono 34 località con un nome scurrile, da Cazzago a Troia, fino a Chiappa e Pisciarelli. 

 

7) RISSA

“Hai i neuroni di un cercopiteco” “Pennivendolo”

Andrea Scanzi e Alberto Contri a Cartabianca, Rai3, 15 dicembre 2021

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IL FATTO
 

Alla trasmissione “Cartabianca” condotta da Bianca Berlinguer si è consumato il litigio più virulento della tv italiana sul tema Covid. Ospiti in studio, Andrea Scanzi, giornalista del Fatto Quotidiano, sostenitore dei vaccini, e Alberto Contri, docente di Comunicazione sociale allo Iulm ed esponente della cosiddetta “Commissione Dubbio e precauzione” sui vaccini. I due non si amano, ed è subito evidente. Scanzi esordisce dicendo: “Contri, già faccio fatica ad averla accanto perché trovo che lei sia l’emblema del cattivo maestro” e il professore inizia a innervosirsi: “Devo dire le schifezze che dici tu?”. 

Scanzi ribatte: “Stai tranquillo che ti metto in tasca quando vuoi”. Contri: “No sono io che ti metto sotto il tacco“. Scanzi: “Stai tranquillo, fenomeno, che non sai nemmeno di cosa parli, sei più inutile delle spalline negli anni Ottanta”. 

Poi varie frecciate: Scanzi “Tu non sai niente di scienza”; Contri: “Pennivendolo”, Scanzi “ ma vai a zappare”Scanzi: “Ma a che livello siamo?”. E il giornalista del Fatto replica: “Al tuo, quindi basso”. “Ma come ti permetti, nano. Chiacchiere e distintivo”. “Ma finiscila, fenomeno” dice Scanzi. “Ma che mascalzone” commenta Contri. “Bollito” conclude Scanzi.

Lo scontro degenera quando Contri si mette a paragonare le vittime del Covid con quelle del tabacco. Scanzi lo chiama fenomeno, Contri reagisce dicendogli “mascalzone” e rinfacciando al giornalista della Rai Antonio Caprarica, in collegamento, le sue note spese. La Berlinguer difende Caprarica e contesta il paragone di Contri con le vittime del fumo. Caprarica gli dà del “cialtrone”. “Per vedere l’emergenza basta guardare te, fenomeno”.Il clima degenera, la Berlinguer non riesce a riportare la calma. I morti di fumo non sono contagiosi, hai i neuroni di un cercopiteco”. “Basta, questo cretino, un giornalistucolo” e alla fine Contri se ne va. L’ennesima brutta pagina di una brutta tv (e di una brutta società).

   

8) PERIFRASI

“Salvini è ancora allo stadio evolutivo dei Neanderthal, prima di arrivare al Sapiens Sapiens ci vogliono altri 40mila anni”.

Vincenzo De Luca, governatore della Campania, 16 dicembre 2021

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IL FATTO
 

Vincenzo De Luca e Matteo Salvini. Uno napoletano, laureato in storia e filosofia, di sinistra, celebre per le sue polemiche sagaci; l’altro lombardo, leghista e diplomato. Due persone agli antipodi. Che si sono scontrate anche sulla politica vaccinale. 

Salvini si era detto molto cauto sui vaccini ai bambini (“non si toccano”). La reazione di De Luca è stata netta: “per la paura dei vaccini, la metà della colpa è del sistema informativo. Per mesi avete fatto parlare nelle televisioni e sui giornali la più grande quantità di imbecilli che si era concentrata in Italia. (…) Non è tollerabile che ci siano intere trasmissioni televisive nelle quali parlano parcheggiatori abusivi e primari di pediatria. Si è creato un clima di confusione che ovviamente ha creato incertezza nelle famiglie. Adesso dobbiamo recuperare, con molta pazienza ma soprattutto facendo una cosa civile: facciamo parlare i pediatri e i medici, non gente che non ha niente da fare dalla mattina alla sera”.
Poi la staffilata su Salvini: “Neanderthal” non è di per sè un insulto, ma De Luca ha trovato il modo di rendere questo termine scientifico un’offesa squalificante, come sinonimo di “primitivo, arretrato”. Un tassello in più nello scontro con il leghista, che andrà a rimpolpare le divertenti imitazioni di De Luca da parte di Maurizio Crozza.

Dopo la battuta, comunque, De Luca ha argomentato la sua posizione in modo più serio: “Ricordiamo a Salvini che sono stati già vaccinati centinaia di milioni di persone e milioni di bambini di questa fascia di età e non è successo assolutamente niente. Veramente è irresponsabile continuare ad alimentare un clima di paura, di preoccupazione”.

  

 

9) IN MEMORIA

“Buttana industriale, socialdemocratica, scarrafuciona”.

Lina Wertmuller, 1928-2021

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IL FATTO
 

Il 9 dicembre è scomparsa a 93 anni la regista Lina Wertmüller. Premiata l’anno scorso con l’Oscar alla carriera, è ricordata come una regista rivoluzionaria. Innanzitutto perché è stata una delle prime registe donne. E perché ha portato sul grande schermo le contraddizioni dell’Italia, con uno sguardo sociale impegnato, descrivendo con arguzia e ironia la dialettica fra borghesia e proletariato, fra superiori e sottoposti, fra uomo e donna.
Nessuno, però, l’ha ricordata anche per un terzo elemento rivoluzionario: l’uso di parolacce anche pesanti nei suoi film. Una scelta motivata non dal desiderio di fare scandalo, ma da precise esigenze narrative. Il suo capolavoro, in tal senso è “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto”, un film che mostra una padronanza assoluta nell’uso del turpiloquio: come raccontavo in un precedente articolo, la Wertmüller ha usato oltre 30 diverse espressioni, attingendo anche ai dialetti (napoletano e siciliano) e inventando espressioni che sono rimaste nella storia, come “buttana industriale”.

 Se si pensa che il film è del 1974, la Wertmüller ha anticipato i tempi, con notevole coraggio. Non era un’opera nata per fare scandalo: tutte le espressioni erano studiate per ottenere effetti comici al servizio della narrazione. Pochi, però, hanno notato che tanta inventiva linguistica senza filtri arrivava da una donna.
Ci mancherà.

  

 

10) CAMPAGNA COVID

“Get the fucking vaccine”, “Wear a fucking mask”

Fatti il cazzo di vaccino”, “Indossa una cazzo di mascherina” 

New York, 14 agosto 2021

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IL FATTO
 

Con l’avvento del Covid e dei vaccini, il mondo si è diviso in due: chi crede nella loro efficacia, e chi no. A questi ultimi si rivolge questa campagna dei Center for disease control and prevention, l’agenzia pubblica che promuove la salute. Senza giri di parole, invita i Newyorkesi a combattere la pandemia, usando le maschere protettive e facendo il vaccino. Un messaggio rivolto soprattutto ai giovani, usando il loro linguaggio. Molti hanno gradito l’approccio diretto, altri meno. Impossibile, comunque, capire se e quanto la campagna scurrile sia stata efficace. Secondo gli ultimi dati, nella metropoli americana ha completato il ciclo vaccinale il 71% delle persone.

 

 Se volete leggere le classifiche degli ultimi 13 anni, potete cliccare sui link qui di seguito: 2020, 2019,  2018, 2017, 2016, 2015, 2014, 2013, 2012, 2011, 2010,  2009 e 2008.

Ha parlato di questo articolo la AdnKronos, NewsRimini, Italia sera, SbirciaLaNotizia, Spettakolo.

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