Roberto Calderoli | Parolacce https://www.parolacce.org L'unico blog italiano di studi sul turpiloquio, dal 2006 - The world famous blog on italian swearing, since 2006 - By Vito tartamella Thu, 07 Jan 2016 14:41:45 +0000 it-IT hourly 1 https://www.parolacce.org/wp-content/uploads/2015/06/cropped-logoParolacceLR-32x32.png Roberto Calderoli | Parolacce https://www.parolacce.org 32 32 Parolacce: la “top ten” del 2015 https://www.parolacce.org/2016/01/01/parolacce-la-top-ten-del-2015/ https://www.parolacce.org/2016/01/01/parolacce-la-top-ten-del-2015/#respond Fri, 01 Jan 2016 11:40:00 +0000 https://www.parolacce.org/?p=8958 Ci sono Madonna, Sergio Marchionne e pure un arcivescovo, nella “Top ten” delle parolacce più clamorose del 2015. Com’è tradizione, ho scelto, fra centinaia di episodi emersi dalle cronache nazionali e internazionali, i più divertenti, inaspettati ed emblematici. Qualcuno, forse, l’avrete già sentito, altri… Continue Reading

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parolacciaANNOCi sono Madonna, Sergio Marchionne e pure un arcivescovo, nella “Top ten” delle parolacce più clamorose del 2015. Com’è tradizione, ho scelto, fra centinaia di episodi emersi dalle cronache nazionali e internazionali, i più divertenti, inaspettati ed emblematici. Qualcuno, forse, l’avrete già sentito, altri saranno una sorpresa…
Il mio commento è in coda alla classifica, che ho diviso per temi, dalla musica allo sport. Altra novità: trovate la descrizione dettagliata dei 10 episodi nei box azzurri (si aprono cliccando sul “+”).
I lettori di questo sito hanno scelto come autore della parolaccia dell’anno l’arcivescovo Giuseppe Mani, seguito da Nina Moric e Roberto Formigoni: e voi che ne pensate? Scrivetelo nei commenti a questo post.
Auguro a tutti un buon 2016, e colgo l’occasione per ringraziare ancora i tanti navigatori che hanno votato questo blog sul portale bab.la, facendolo classificare al 9° posto internazionale fra i siti professionali di linguistica.

MUSICA

 “Tutte voi cagne che continuate a lamentarvi, potete chiudere quella boccaccia del cazzo”.

Madonna, rockstar, al pubblico che rumoreggiava per il suo concerto iniziato con 50 minuti di ritardo per problemi tecnici, Manchester (Uk), 14 dicembre 2015

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IL FATTO
Così la star ha apostrofato il pubblico che si lamentava per lo show iniziato con 50 minuti di ritardo. “Grazie a tutti di aver aspettato. Non mi piace essere in ritardo, a proposito, e tutti voi cagne che continuate a lamentarvi, potete chiudere quella fottuta boccaccia. Non ero là dietro a mangiare cioccolatini, limarmi le unghie e farmi le extension. Il video è andato in tilt e così abbiamo dovuto aspettare fino a quando l’abbiamo riavviato. Non c’era nessun motivo da diva cagna ed egoista. Se voi, dive cagne volete andare avanti a lamentarvi, non venite al mio spettacolo”. Fan di Madonna entusiasti, gli altri molto meno. Alla fine la cantante si è espressa in termini più urbani su Instagram. Difficilmente si era sentito un artista maltrattare così il proprio pubblico.
[ “I want to thank you all for waiting. I don’t like to be late by the way and all you bitches who keep complaining about it can shut the fuck up. I’m not back there eating chocolate, filing my nails and getting my extensions done.
The video crashed… so we had to wait until we could reboot. No selfish diva bitch reason. If you diva bitches want to keep complaining about it [then] don’t come to my show”. ]

L’OSPITE

Dal secondo 12 al 33:

“(Sicilia), sei un’isola di merda!”.

Roberto Vecchioni, cantautore, ospite alla facoltà di ingegneria di Palermo per l’incontro “Mercanti di luce. Narrare la bellezza tra padri e figli”, 3 dicembre 2015

 

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IL FATTO
Vecchioni era stato invitato a parlare di cultura e, preso il microfono, si è espresso così: “Credete che sia qua soltanto per sviolinare? No, assolutamente. Arrivo dall’aeroporto, entro in città e praticamente ci sono 400 persone su 200 senza casco e in tutti i posti ci sono tre file di macchine in mezzo alla strada e si passa con fatica. Questo significa che tu non hai capito cos’è il senso dell’esistenza con gli altri. Non lo sai, non lo conosci. E’ inutile che ti mascheri dietro al fatto che hai il mare più bello del mondo. Non basta, sei un’isola di merda. Non amo la Sicilia che rovina la sua intelligenza e la sua cultura, che quando vado a vedere Selinunte, Segesta non c’e’ nessuno. Non amo questa Sicilia che si butta via. Dovrei dire che siete la culla della Magna Grecia? Ma la storia antica, la poesia antica, la filosia antica hanno insegnato a tutto il mondo cos’è l’originalità della vita, la bellezza, la verità, la non paura degli altri. In Sicilia questo non c’è”.
Il suo intervento ha diviso i siciliani. “Non c’è niente di peggio delle banalizzazioni e delle generalizzazioni, quelle in cui, purtroppo, è caduto Roberto Vecchioni. Ci saremmo attesi valutazioni più profonde e meno stereotipate”, ha commentato Renato Schifani (Ncd-Udc). Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha invece dato ragione al cantautore: “Roberto Vecchioni conferma di essere un grande amico della Sicilia e dei Siciliani. Con le sue parole ci ha ricordato che la Sicilia merita molto di più e molto di meglio di ciò che ha oggi. Chi punta l’attenzione su alcune parole forti e colorite usate dal cantautore fa come chi, davanti al dito che indica la luna, si concentra sul dito”.

ECONOMIA

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“Torniamo a essere gli sfigati dell’auto”.

Sergio Marchionne (foto Shutterstock), amministratore delegato di Fca dopo il debutto di Ferrari in Borsa a Wall Street, 21 ottobre 2015

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IL FATTO
New York. Sergio Marchionne esce dal New York Stock Exchange dove ha debuttato il titolo della Ferrari. Parlando ai giornalisti, Marchionne ha detto: “Dopo la quotazione di Ferrari a Wall Street, per la controllante Fiat Chrysler Automobiles non cambia niente. Continuiamo a fare le vetture senza avere la possibilità di appoggiarci perlomeno come immagine su un marchio di questo calibro. Torniamo a essere gli sfigati dell’auto”. Saranno pure “sfigati”, ma grazie alla quotazione del Cavallino rampante Fca ha incassato circa 980 milioni di dollari. Insomma, un  marketing anche questo: tentare di fare gli umili, i simpatici, per entrare in punta di piedi nel club dei Grandi.

GAY

Elton John

“Venezia sta affondando, ma non quanto il bifolco e bigotto Brugnaro”.

Elton John, musicista, al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro che aveva bandito dalle scuole alcuni libri sulle coppie omosessuali, 17 agosto 2015 su Instagram

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IL FATTO
Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, aveva cancellato dai programmi delle scuole cittadine 2 libri che avevano come protagonisti coppie dello stesso sesso. Elton John, gay e padre di due figli con il compagno David Furnish, ha postato un messaggio su Instagram, condividendo una foto della copertina del libro ‘The family book’ di Todd Parr, Elton John: “Questo è uno dei libri di storie preferiti della famiglia Furnish-John e racconta di un mondo totalmente inclusivo in cui le famiglie sono di tutte le forme, dimensioni e colori. E, soprattutto, le famiglie sono una questione d’amore. I nostri figli lo adorano… Dalla parte opposta abbiamo Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia che appare estremamente sciocco. Ha stupidamente scelto di politicizzare libri per bambini, vietando titoli di libri che raccontano di famiglie omosessuali che vivono felici e contente. Così invece di favorire un mondo basato sull’inclusione, la tolleranza e l’amore, sostiene una società futura che è discriminante e favorisce l’ignoranza. La meravigliosa Venezia sta indubbiamente affondando, ma non tanto rapidamente quanto il bifolco e bigotto Brugnaro”.
Il sindaco ha replicato: “Caro Elton John lei mi offende per sostenere le sue ragioni ma credo che rappresenti bene solo l’arroganza di chi è ricco e può fare tutto. Caro ricco Elton John – ha aggiunto in un altro tweet – lei che ama così tanto la mia città, oltre a comprarsi una casa, quali risorse ha mai offerto per salvare Venezia?”.

CURIALE

Cattura

“Il vostro giornale è una schifezza e andate a morire ammazzati voi e il vostro proprietario”.

L’arcivescovo Giuseppe Mani a un cronista dell’Unione Sarda che gli chiedeva un commento sulle inchieste per abusi sessuali su minori che avevano coinvolto esponenti della Curia di Cagliari, 17 maggio 2015.

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IL FATTO
La Curia di Cagliari era finita nel mirino della magistratura per un’indagine su presunti abusi sessuali a minori. Quando un giornalista dell’Unione Sarda ha chiamato per un commento monsignor Giuseppe Mani (che era stato arcivescovo di Cagliari tra il 2004 e il 2012) la risposta del sacerdote è stata sorprendente. Ha detto al giornalista: «Tu puoi scrivere una cosa: “Io ho telefonato a monsignor Mani – scrivilo eh – il quale mi ha detto che non mi risponde perché il nostro giornale è una schifezza e ci manda a morire ammazzati noi e il nostro proprietario. E sia lodato Gesù Cristo”». La sua sconcertante maledizione si può ascoltare a questo link.

LO SBROCCO ASSOLUTO

“Banda di coglioni, figli di puttana, vada a fare in culo, massa di coglioni, teste di cazzo!”.

Roberto Formigoni, senatore Ncd, agli addetti dell’aeroporto di Fiumicino, 19 maggio 2015

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IL FATTO
L’episodio è noto come lo “sbroccogate”: il senatore Roberto Formigoni aveva insultato gli addetti aeroportuali di Alitalia in aeroporto a Roma Fiumicino, perché non l’avevano fatto imbarcare sul volo per Milano. Secondo quanto egli stesso ha riferito, gli avevano detto di recarsi a un gate sbagliato, e aveva perso tempo, arrivando al gate corretto quando ormai le porte erano chiuse. Furibondo per aver perso il volo, Formigoni ha apostrofato gli addetti urlando loro: “Banda di coglioni, figli di puttana, vada a fare in culo, massa di coglioni, teste di cazzo!”. Prima di andarsene, per la rabbia ha scagliato il telefono del banco Alitalia contro una parete. L’episodio aveva fatto scalpore perché stride con la sua militanza in area cattolica (anche se lui aveva tentato di legittimare il proprio comportamento alla luce del Vangelo): ne avevo parlato diffusamente in un post che potete (ri)leggere qui.

SFEGATATA

Saluzzi

“Alonso arrogante, invidioso, pezzo di imbecille”.

Paola Saluzzi, conduttrice di Sky, parlando del pilota di F1 Fernando Alonso su Twitter, 13 aprile 2015

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IL FATTO
Intervistato prima del Gran Premio della Cina, Fernando Alonso (McLaren) aveva rivelato di aver lasciato la Ferrari (per cui aveva corso fino al 2014) “ per non arrivare un’altra volta secondo”. La frase ha scatenato l’ira dei tifosi del cavallino rampante, fra cui la Saluzzi. Che in un impeto di rabbia ha twittato : “gli è tornata la memoria e si è ricordato di quanto sia arrogante e invidioso, pezzo di imbecille”. Un’allusione all’amnesia di cui Alonso aveva sofferto dopo un incidente nei test invernali.
Il tweet non è passato inosservato: dopo qualche giorno Alonso si è rifiutato di rispondere ai microfoni di Sky Italia. Così la Saluzzi ha rimosso il tweet e si è scusata, ammettendo di aver ecceduto. Ma nel frattempo Sky aveva deciso di sospenderla dalle trasmissioni.

SPORT

Dal secondo 50:

“Non è giusto che i nostri tifosi siano offuscati da pochi idioti del cazzo e coglioni che bazzicano in Curva sud”.

James Pallotta, presidente della Roma calcio, commentando gli striscioni offensivi dei propri tifosi, 7 aprile 2015

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IL FATTO
Durante la partita Roma-Napoli del 4 aprile, alcuni ultrà della Curva Sud avevano esposto striscioni contro la madre di Ciro Esposito, il giovane tifoso ucciso nella Capitale prima della finale di Coppa :“Che cosa triste, lucri sul funerale con libri e interviste”. Per quegli striscioni, la Roma era stata condannata a un turno di chiusura per la Curva sud dello stadio Olimpico.
Così il presidente Pallotta, intervistato da Roma Radio, ha commentato l’episodio dicendo: “Noi come Roma siamo molto frustrati e delusi dalle azioni che sono state prese, purtroppo non abbiamo il potere di intervenire quando succedono questi episodi, i controlli corretti sono stati fatti fuori dallo stadio rimuovendo gli striscioni da rimuovere… Non è giusto nei confronti di tutti i tifosi che vengono allo stadio dover rispondere e subire le conseguenze di azioni fatte da pochi idioti del cazzo e coglioni. Sono sicuro che la gran maggioranza dei tifosi della Roma siano stufi marci di questi pazzi. Dipende da tutti noi – non solo a Roma, ma in Italia – a mettere fine alle loro buffonate”.

[It’s just not fair for all of our fans to be tarnished by a few fucking idiots and assholes that hang out in the Curva Sud. I’m sure that the vast majority of Roma supporters are sick and tired of these fools. It’s up to all of us together – not just in Rome, but in Italy – to put an end to their antics].

Non si era mai sentita, in Italia, una presa di distanze così netta e decisa da parte di un presidente di una squadra di calcio verso la propria tifoseria. Ci è riuscito perché straniero?

SFRONTATA

Dal minuto 1:28 a 4:51

“Quante volte ho detto ‘Roma merda’? Una quantità di volte, impossibile contare”.

Stefano Esposito, assessore ai Trasporti di Roma, 1° settembre 2015 su “La Zanzara”, radio 24

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IL FATTO
Stefano Esposito è un senatore Pd, commissario di Ostia ed era da poco stato nominato assessore ai Trasporti a Roma. Piemontese, è un tifoso juventino che non nasconde la propria fede calcistica. Così Giuseppe Cruciani l’ha stuzzicato durante la trasmissione “La zanzara” su radio 24: “Quante volte hai detto Roma merda?”. “oooh! Una quanttià di votle che non sono neanche in grado di contare…”, ha risposto l’assessore. Che si è messo perfino a cantare il copretto: “E Roma merda, Roma Roma merda…” Non vado allo stadio per rispetto ma sempre forza Juve. La battuta ha provocato un vespaio, sia sui social che in politica: oltre agli attacchi di Gianni Alemanno e Francesco Storace, sono arrivate condanne anche da sinistra. Massimo D’Alema, suo compagno di partito e tifoso romanista ha detto: «L’assessore Esposito chieda scusa a quella larga parte della città che ha offeso. Con tutti i problemi che ha la giunta capitolina, non mi sembra proprio il momento per andare a cercarsi altri guai». E il capogruppo di Sel in Campidoglio ha definito l’uscita “incompatibile” col suo ruolo.

Un mese dopo, Esposito è finito nella bufera per aver bestemmiato durante una seduta in consiglio comunale.

FRA SHOWGIRL

Dal minuto 7:30 a 10:47

“È una vera cagna in calore, anche quando è fuori dal letto”.

Nina Moric, showgirl, parlando di Belén Rodriguez a “Radio Selvaggia” su m2o radio, 17 settembre 2015

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IL FATTO
La showgirl croata Nina Moric intervistata da Selvaggia Lucarelli in diretta, che le chiedeva perché tante volte avesse attaccato Belén Rodriguez (ex partner di Fabrizio Corona, da cui la Moric aveva avuto un figlio) ha spiegato che le ruggini riguardavano il suo ruolo di madre adottiva del figlio avuto da Corona: “Andava in giro con le tette di fuori, nuda davanti a mio figlio di 5 anni. Gli faceva la manicure, la pedicure e gli tagliava i capelli corti. Tu, come madre, cosa avresti fatto? […] Lei è una cagna in calore vera, anche quando non è a letto con il proprio fidanzato. È più falsa delle banconote fatte con il papiro. Io non ho niente contro nessuno ma dico le cose in faccia. Se lei vuole parlare e dire il contrario, a me non frega niente. Con mio figlio si è comportata da cagna e ho tutto il diritto di dirlo. È stato uno sfogo. Lei è la preda più facile, non sa rispondere”. La sortita della Moric non sembra aver causato particolari reazioni da parte di Belén.

OSCENA

Dal secondo 56:

“[Hillary Clinton] stava per battere Obama, era favorita per la vittoria, ed è stata uccellonata. Ha perso”.

Donald Trump, imprenditore e candidato alla presidenza degli Usa, durante un comizio a Grand Rapids, 22 dicembre 2015

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IL FATTO
Il miliardario Donald Trump guadagna visibilità (e consensi) facendo sparate sempre più provocatorie e fuori dalle regole. Di fronte a un pubblico di 7.500 persone a Grand Rapids (Michigan), Trump ha detto di non potersi immaginare che Hillary vinca perchè «è una che non ha mai vinto nulla». Per esempio, alle primarie 2008: «Stava vincendo, poi è stata “schlonged”: è un neologismo. Trump ha trasformato in un verbo la parola schlong, termine yiddish che vuol dire “biscione” (pene di grosse dimensioni).

[“She was going to beat Obama… She was going to beat – she was favored to win – and she got schlonged. She lost. She lost.”]

Gaffe? E’ probabile, invece, che sia una strategia precisa per attirare l’attenzione e apparire come una persona schietta, vicina alla ‘pancia’ del popolo. Per noi italiani, abituati da lungo tempo a sortite del genere (pensiamo a Umberto Bossi, Mario Borghezio, Maurizio Gasparri, Silvio Berlusconi, Beppe Grillo…) è un film già visto. Vedremo quanto e se pagherà questa strategia negli Usa, che tanto ci considerano arretrati…

 

Vi è piaciuta la “top ten” del 2015? Potete leggere quelle del 2014, del 2013, del 2012, del 2011, del 2010, del 2009 e del 2008.

 

IL COMMENTO

Il 2015 è stato l’anno della resa dei conti per le parolacce della Lega Nord: Umberto Bossi ha preso 18 mesi per aver insultato l’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, chiamandolo “terùn” (terrone); Mario Borghezio (sempre Lega Nord) ha dovuto versare 1.000 euro di ammenda per aver insultato i Rom; e Francesco Ranieri (vicepresidente del consiglio regionale dell’Emilia Romagna) è stato condannato a 15 mesi di reclusione e 150 mila euro di risarcimento per aver pubblicato un fotomontaggio in cui aveva raffigurato il ministro dell’Integrazione, Cécile Kyenge, con le fattezze di un orango.
Sta cambiando il clima, nel nostro Paese? Non molto: un altro esponente della Lega, il senatore Roberto Calderoli, è stato salvato dal processo per discriminazione razziale anche se aveva paragonato anch’egli la Kyenge a un orango. Si è salvato grazie ai senatori del Pd che volevano incassarne il sostegno per le riforme istituzionali…
E così, dato che l’esempio viene dall’alto, gli insulti, anche pesanti, continuano in Parlamento, sui campi di calcio, in tv, fino alle piazze virtuali di Twitter e di Facebook… E non solo in Italia: basti pensare a Donald Trump, candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, che sta cavalcando le volgarità per attirare l’attenzione dei media e solleticare i più bassi istinti degli americani. Per noi italiani – passati da Bossi a Berlusconi, Grillo e Salvini – non è una novità: vedremo se e quanto questa strategia avrà successo in America.
Paul_Wayne_Terry_Tulsa_PoliceE proprio dagli Usa arriva una storia emblematica sull’importanza di un uso attento delle parolacce: è la storia di Paul Wayne Terry (nella foto a destra), un rapinatore, che pochi giorni prima di Natale è stato arrestato in Oklahoma dopo sole 24 ore da una rapina che aveva commesso. La polizia lo ha rintracciato in modo così rapido perché Terry ha sul viso alcuni tatuaggi che non passano inosservati: due corna, sotto cui campeggia la scritta “Fuck cops”, fanculo sbirri… Possiamo dare a Terry un premio di consolazione per l’insulto più avventato del 2015.

MENZIONE SPECIALE

shutterstock_165469178Merita una menzione speciale un personaggio che mai ci saremmo aspettati di associare alle parolacce: papa Francesco. Ho trovato sorprendente che proprio da un papa siano arrivate alcune riflessioni serie, equilibrate e non ideologiche (anche se frammentarie) sul turpiloquio: un dato sorprendente per il capo della Chiesa, e un’ulteriore conferma che Bergoglio è un pontefice molto attento alla società di oggi. Della quale non si erge a giudice: infatti ha ammesso di aver egli stesso imparato a dire parolacce fin dalla tenera età (come tutti noi). «Quando ero in quarta elementare ho detto una brutta parola alla maestra» ha raccontato Bergoglio (foto Shutterstock) durante un’udienza. «Lei, buona donna, ha fatto chiamare mia mamma, e mi ha chiesto di chiedere perdono alla maestra. Lo ha fatto con tanta dolcezza, e sono rimasto contento, ma quello era il primo capitolo: poi, a casa incominciò il secondo capitolo… immaginatevi voi». Ed ecco le riflessioni di papa Francesco sulle parolacce:

  1. sul peso delle parole e l’importanza di rispettare il sacro. Commentando la strage dei giornalisti di Charlie Hebdo che avevano pubblicato vignette satiriche su Maometto, il papa ha detto: «se un amico dice una parolaccia contro la mia mamma, lo aspetta un pugno, è normale… Io non posso insultare, provocare una persona continuamente, perché rischio di farla arrabbiare, rischio di ricevere una reazione non giusta: la libertà di espressione deve tenere conto della realtà umana e perciò deve essere prudente».
  2. sull’inflazione delle parolacce e l’ipocrisia delle buone maniere: «Stiamo diventando una società delle cattive maniere, dove si dicono tante parolacce, anche in pubblico. Ma attenzione: dietro le buone maniere si nascondono spesso cattive abitudini, e questo avviene anche nella religione. Nella storia abbiamo conosciuto anche un formalismo che maschera aridità dell’animo e disinteresse». Insomma, cerchiamo di rispettarci, ma non dimentichiamo che dietro una persona bene educata può celarsi anche un gretto. A volte vale anche il contrario.

Hanno parlato di questo post AdnKronos., il Tempo, Italy Journalil Monito.

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Parolacce: la “top ten” del 2013 https://www.parolacce.org/2014/01/03/parolacce-classifica-2013/ https://www.parolacce.org/2014/01/03/parolacce-classifica-2013/#comments Fri, 03 Jan 2014 11:08:24 +0000 http://www.parolacce.org/?p=1469 Figuracce, provocazioni, sfoghi inconsulti… La classifica delle parolacce che hanno segnato il 2013 è ricca di episodi notevoli, con conseguenze spesso eclatanti. In Italia le parolacce sono arrivate per lo più dalla politica, diventata un teatro di insulti senza freni:… Continue Reading

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Figuracce, provocazioni, sfoghi inconsulti… La classifica delle parolacce che hanno segnato il 2013 è ricca di episodi notevoli, con conseguenze spesso eclatanti.
In Italia le parolacce sono arrivate per lo più dalla politica, diventata un teatro di insulti senza freni: segno che, al posto delle idee, si sono scontrate le persone (con risultati ovviamente sterili). Un caso per tutti, la sequela di offese al ministro all’Integrazione Cecile Kyenge, di origine congolese, attaccata prima dall’europarlamentare leghista Mario Borghezio (“casalinga”, “una scelta del cazzo”, “governo bonga bonga”), che per questo è stato espulso dal suo gruppo, l’Efd; e poi paragonata a un orango dal vicepresidente del Senato, il leghista Roberto Calderoli, seguito da vari emulatori.

In altre nazioni, queste sortite avrebbero sollevato un’ondata di indignazione; ma in Italia no, perché non abbiamo ancora fatto i conti con un razzismo strisciante e abbastanza diffuso. E’ uno degli effetti della crisi economica: com’è accaduto in altre epoche, è molto più semplice accusare gli stranieri di esserne i colpevoli, piuttosto che trovare una soluzione per uscire dalla crisi. In questo atteggiamento, peraltro, non siamo gli unici: in Francia, il ministro della Giustizia di colore, Christiane Taubiria, è stata paragonata a una scimmia dall’estrema destra.
Ecco perché ho scelto di non inserire questi episodi nella “top ten” qui sotto: non si possono archiviare come gaffe o polemiche politiche, perché rischiano di acuire la discriminazione etnica nel nostro Paese. L’augurio è che nel 2014 la politica riuscirà ad affrontare in modo costruttivo il difficile problema dell’immigrazione.
Ecco i 10 casi dell’anno appena concluso, dal decimo al primo: the winner is….

 

 

 

10

PARLAMENTO, ECCO I TROMBATI ECCELLENTI Il governo italiano

 

 

 

 

Il tweet-gaffe di Palazzo Chigi.

IL FATTO. 26 febbraio. Alle 10.10, sull’account Twitter ufficiale di Palazzo Chigi, è apparso a sorpresa questo messaggio sui risultati delle elezioni politiche. Il link puntava a una fotogallery con le foto di Di Pietro, Fini, Ingroia e altri volti degli “esclusi eccellenti”. PERCHÉ È NELLA TOP TEN. E’ decisamente inappropriato, per un’istituzione come la presidenza del Consiglio, usare un linguaggio volgare (trombati è sinonimo di fottuti), tanto più per qualificare rappresentanti del popolo , seppur dal popolo non abbastanza votati. Il tweet ha immediatamente suscitato polemiche in rete. E dopo pochi minuti, il tweet è stato cancellato in fretta e furia. Ed è stato rimpiazzato dalle scuse: «Un tweet partito erroneamente. Ci scusiamo con gli utenti».

9

FOTTUTA MERDA!!!(FUCKING SHIT!!!)A.J. Clemente, giornalista televisivo

ME SO’ ROTTA ER CAZZO

Laura Tangherlini, giornalista televisiva

Il video di Aj Clemente:

http://www.youtube.com/watch?v=HF6OySsPpko

E il video della Tangherlini:

http://www.youtube.com/watch?v=ITDItsYxZCw

IL FATTO. 21 aprile, Bismarck (Usa). Al suo esordio in video su KFYR-TV (emittente del North Dakota) per il tg della sera, dopo un secondo dalla messa in onda, Clemente, visibilmente teso sta studiando i testi delle notizie che dovrà leggere. Ed esclama la parolaccia mentre la sua collega Van Tieu sta iniziando a parlare.  Al termine del tg, Clemente è stato licenziato dall’emittente. “Ero nervoso e pensavo di non essere inquadrato in quel momento”, ha detto poi.Un episodio simile è accaduto l’11 dicembre in Italia a Rainews: alla conduttrice Laura Tangherlini  è rimasto acceso il microfono per 7 secondi dopo la fine del collegamento del tg. E così credendo di non essere in onda, ha fatto una battuta in romanesco ai colleghi in studio: “Restateci voi, io me ne vado può esse eh? Me so’ rotta er cazzo”. PERCHÉ SONO NELLA TOP TEN. Quella di AJ Clemente è stata la carriera più breve della storia della tv. La gaffe ha fatto il giro del mondo: AJ Clemente ha conquistato una ribalta internazionale sia per l’episodio, sia per l’ospitata al “Late show” di David Letterman. A lui va tutta la nostra solidarietà, e l’augurio che un’altra emittente gli offra una seconda chance.Solidarietà anche alla nostra Tangherlini: poteva accadere a chiunque uno sfogo a telecamere (apparentemente) spente… A lei, comunque, è andata meglio rispetto al collega statunitense: è stata sospesa per qualche giorno, ma ha mantenuto il posto di lavoro. 

8

“E ADESSO ANDIAMO A VEDERE IL NEGRETTO DELLA FAMIGLIA (Balotelli), LA TESTA MATTA…”Paolo Berlusconi, imprenditore

Il video (dal minuto 4:55)

IL FATTO. 3 febbraio, Varedo (Monza): Paolo Berlusconi, fratello di Silvio, partecipa all’inaugurazione della sede elettorale di Fabrizio Sala, candidato del Pdl alla Regione Lombardia alle elezioni del 24 e 25 febbraio. Berlusconi, sul palco, alla fine del suo intervento invita il pubblico ad andare a vedere la partita del Milan contro l’Udinese: il match segnava l’esordio di Mario Balotelli, il calciatore di colore acquistato dal Milan alcuni giorni prima. PERCHÉ È NELLA TOP TEN. Alla ricerca di una battuta per conquistarsi la simpatia del pubblico, Berlusconi ha fatto una notevole gaffe, usando un epiteto razzista (negro), per nulla mitigato dal diminutivo-vezzeggiativo –etto.La notizia ha fatto il giro del mondo, finendo su Sun, Daily Mail, Times, Independent. E nessuno ha risparmiato bacchettate: l’episodio ha scritto il Times, “non ha polarizzato grande attenzione da parte dei media italiani, nonostante l’Italia abbia crescenti problemi comportamentali nei confronti della popolazione di immigrati in continua espansione”.   “Se tutto ciò fosse accaduto negli Stati Uniti”, aggiunge il New York Times, “avrebbe suscitato una reazione infuocata in tutta la nazione”.

 

 

7

GIUSTIZIA A PUTTANELibero, quotidiano milanese

La prima pagina di “Libero”.

IL FATTO. 25 giugno, Milano. Dopo 3 anni fra indagini e processi, arriva la sentenza sul caso Ruby: Silvio Berlusconi è condannato a 7 anni per prostituzione minorile e concussione. La sentenza è il titolo d’apertura di tutti i quotidiani italiani ed esteri. Tra tutti, spicca la pagina di Libero, diretto da Maurizio Belpietro, con un gioco di parole: giustizia a puttane, ovvero giustizia in malora. PERCHÉ È NELLA TOP TEN. Mai una sentenza era stata raccontata e giudicata con termini tanto crudi e volgari. Come dire che non è stato Berlusconi ad “andare a puttane”, ma la giustizia stessa. Nemmeno il più aggrevviso dei tabloid britannici avrebbe scritto un titolo del genere.

 

6

“SONO INORRIDITO CHE IN ITALIA ABBIANO VINTO DUE CLOWN”. [“BIS ZU EINEM GEWISSEN GRAD BIN ICH ENTSETZT, DASS ZWEI CLOWNS GEWONNEN HABEN”]Peer Steinbrück, candidato cancelliere del Partito socialdemocratico tedesco (Spd)

Le prime pagine di Bild e dell’Economist.

 

IL FATTO. 28 febbraio. Dopo le elezioni politiche, che avevano consacrato il primato di Beppe Grillo e Silvio Berlusconi, Steinbrück – all’epoca possibile successore della Merkel – aveva espresso il suo giudizio nel suo consueto stile diretto durante una riunione di partito in Brandeburgo all’indomani del risultato elettorale italiano.  La frase, nella sua interezza, era ancora più graffiante: Grillo «lo è di professione e non si offende se è definito tale», mentre Berlusconi «è definitivamente un clown con un alto livello di testosterone». PERCHÉ È NELLA TOP TEN. L’intervento ha suscitato un caso diplomatico internazionale: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in visita in Germania, ha annullato l’incontro con Steinbrück per le sue dichiarazioni “del tutto fuori luogo”. Steinbrück, comunque, non ha fatto retromarcia, e il settimanale britannico The Economist ha ripreso la metafora in copertina la settimana dopo, pubblicando la foto di Grillo e di Berlusconi sotto il titolo: “Entrino i clown” (Send in clown).

 

 

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“CI SONO TROIE IN GIRO IN PARLAMENTO CHE FAREBBERO DI TUTTO, DOVREBBERO APRIRE UN CASINO”Franco Battiato, cantante e autore 

 

IL FATTO. 26 marzo, Bruxelles (Belgio). L’artista, nelle vesti di assessore alla Cultura della Regione Sicilia, era a Bruxelles per chiedere fondi al Parlamento europeo. Parlando a braccio durante una conferenza, ha ricordato sua zia sarta che aveva 15 collaboratrici ragazzine, che “quando passava un uomo era finito, vedevano tutti i difetti immediatamente… Uno si rallegra quando un essere non è così servo dei padroni, mentre farebbero qualunque cosa queste troie qui che si trovano in giro nel Parlamento. E’ inaccettabile. Dovrebbero aprire un casino e farlo pubblico”. PERCHÉ È NELLA TOP TEN. La frase di Battiato, estrapolata dal contesto, ha causato un’alzata di scudi: la presidente della Camera, Laura Boldrini, quello del Senato, Pietro Grasso, hanno condannato la sortita, e la senatrice Pdl Alessandra Mussolini ha chiesto le dimissioni di Battiato. L’artista ha poi precisato che la sua frase si riferiva “a passate stagioni parlamentari che ogni italiano di buon senso vuole dimenticare. Stagioni caratterizzate dal malaffare politico, dal disprezzo per le donne e per il bene pubblico”. Ma è stato inutile: il giorno successivo il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, gli ha revocato il mandato.  Un fatto insolito: esponenti di maggior peso (vedi Bossi) hanno fatto sparate ben peggiori contro le istituzioni, ma sono rimasti al loro posto. Probabilmente i politici non hanno digerito che un giudizio tanto tagliente venisse da un intellettuale autorevole.

 

 

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LA PUTTANA (Thathcer) E’ MORTA(THE BITCH IS DEAD)Folle di londinesi

 

IL FATTO. 8 aprile, Regno Unito. A 88 anni muore Margaret Thatcher, primo ministro conservatore dal 1979 al 1990.  Per la destra inglese, la “lady di ferro” che aveva salvato il Paese dalla crisi economica degli anni ’80; per la sinistra, una liberista sfrenata che aveva smantellato i diritti dei lavoratori e privatizzato molti servizi pubblici, rendendo ancora più netta la separazione tra ricchi e poveri. Così, alla notizia della sua morte, al lutto nazionale si è affiancata un’insolita festa di piazza: a Brixton, quartiere di Londra, la gente è scesa nelle strade con birra, musica e cartelli con la scritta:  “La puttana è morta”, “La strega è morta”. Proprio a Brixton, nel 1981, la polizia aveva arrestato mille persone in 5 giorni facendo largo uso di una legge che permetteva agli officiali della polizia di fermare chiunque, anche per il semplice sospetto che fosse un criminale. PERCHÉ È NELLA TOP TEN. E’ decisamente insolito che un  leader di Stato sia contestato così duramente nelle piazze proprio nel giorno della sua morte: almeno in Italia, insultare un morto è un tabù, dato che – nell’ottica cattolica – dopo la morte chiunque acquisisce un’aura di santità e di intoccabilità, in nome del perdono.

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EQUITALIA… TIÈ! (gesto dell’ombrello)Diego Armando Maradona, ex calciatore

Il video:

IL FATTO. 20 ottobre, Milano. Maradona è ospite della trasmissione di Rai3 “Che tempo che fa”. Il conduttore Fabio Fazio gli fa una domanda riguardo le sue pendenze con Equitalia, che il giorno precedente gli aveva notificato un’ingiunzione di pagamento di 39 milioni di euro: una somma che il fisco italiano reclama accusandolo di aver evaso le tasse in passato. Maradona obietta di essere innocente. “Io non sono mai stato evasore, lo dico a Ecoitalia, EcoFrancia (…) Non sono andato a firmare i contratti….quelli che hanno firmato i contratti si chiamano Coppola e Ferlaino e tutti edue ora possono andare per l’Italia tranquillamente e a me mi tolgono gli orecchini, l’orologio, che vedi come sono…seee”. E fa il gesto dell’ombrello. PERCHÉ È NELLA TOP TEN. Il gesto dell’ombrello, forse riferito più al rischio di vedersi pignorati l’orologio e l’orecchino che a tutta la faccenda, solleva un putiferio:  il viceministro dell’economia, Stefano Fassina, l’ha definito “un gesto da miserabile e credo che vada perseguito con grande determinazione”; Renato Brunetta (Pdl) ha definito l’episodio “indecente”, avendo elevato Maradona a testimonial dell’evasione fiscale in casa di chi paga il canone”. A distanza di 2 mesi, dal palco di “Domenica in” (Rai 1) il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni si è detto “personalmente offeso” dal gesto.  “Quel gesto – si è poi difeso Maradona – non voleva essere offensivo ma solo satirico”. Ma il timore di una ribellione popolare a Equitalia, sull’esempio del Pibe de oro, ha avuto la meglio.

 

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“IN EUROPA DICONO CHE HO LE PALLE D’ACCIAIO“.Enrico Letta, presidente del Consiglio 

IL FATTO. 7 novembre. Enrico Letta è intervistato dall’Irish Times prima di una visita a Dublino per un incontro con il primo ministro Enda Kenny. Parlando dello scontro con Silvio Berlusconi (che in ottobre aveva imposto le dimissioni dei ministri Pdl e il ritiro dell’appoggio al governo), e della fiducia alla camera, l’intervistatore gli chiede cosa pensino di lui i primi ministri degli altri Paesi europei: “Che ho le palle d’acciaio”. PERCHÉ È NELLA TOP TEN. La battuta di Letta ha fatto scalpore in Italia: difficilmente si sente un premier parlare di sé in questi termini (per di più sessisti). E le repliche dei suoi avversari non sono state da meno: Grillo l’ha definito “un ballista d’acciaio”. Daniele Capezzone (Pdl) presidente della commissione Finanze della Camera ha detto che “Le palle stanno girando a tanti italiani”. E Renato Brunetta, capogruppo Pdl, ha twittato: “I lavoratori dell’Ilva, se potessero, gliele fonderebbero all’istante”.  Di fronte a queste reazioni, e ai dubbi su un suo cambiamento di passo e di stile, Letta si è difeso dicendo che si trattava di “una traduzione errata di una frase idiomatica”. Ma l’autore dell’articolo ha fatto ascoltare la registrazione dell’intervista alla trasmissione “Un giorno da pecora“: nell’audio il premier afferma chiaramente che, secondo gli altri politici europei lui “c’ha le palle”; il giornalista irlandese, per rafforzare l’espressione, le ha rese… d’acciaio. Così, per effetto di quell’affermazione ora a Letta toccherà dimostrare di avere gli attributi fino alla fine del suo mandato: sfida non facile.

 

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“FANCULO DITTATORE” (Putin) (FUCK, DICTATOR)Femen, gruppo femminista ucraino

 

 

 

IL FATTO. 8 aprile, Hannover (Germania). Il presidente russo Vladimir Putin visita la Fiera di Hannover, la più grande fiera industriale al mondo, accompagnato dalla cancelliera Angela Merkel. A un certo punto, nei pressi dello stand della Volkswagen irrompono 4 attiviste di Femen a torso nudo, esibendo sul seno e sulla schiena la scritta (in inglese e in russo) “Fuck dictator” , disegnata con smalto nero. Le donne, che urlavano “Fucking dictator” (fottuto dittatore) e “Go to hell dictator” (vai all’inferno, dittatore) sono state subito bloccate e portate via dagli uomini della sicurezza. PERCHÉ È NELLA TOP TEN. Probabilmente Putin non è mai stato contestato in modo così plateale, duro e deciso per “l’omofobia, la teocrazia della Chiesa ortodossa e la dittatura”, come urlavano le attiviste. Le Femen protestano col corpo nudo, vulnerabili nella loro cruda femminilità esposta agli sguardi e agli obiettivi, e  non sono intimorite da alcuna autorità. La loro forza sta nella loro debolezza: diventano invincibili perché qualunque tentativo di fermarle diventa una violenza. Le foto dell’iniziativa, durata una ventina di secondi, sono finite sui giornali di tutto il mondo. Dopo il loro fermo, la Merkel ha chiesto a Putin di non denunciarle, in nome della libertà d’espressione. Un’iniziativa del genere in Russia avrebbe avuto probabilmente tutt’altro esito…

 

Volete leggere le top ten degli ultimi 5 anni? Ecco quelle del 2012, del 2011, del 2010, del 2009 e del 2008.
E qui chi ha parlato della “top ten” del 2013: il lancio di AdnKronos, ripreso da “Il Giornale“, Huffington Post, Nonleggerlo, Horsemoon Post , il sito Femen, AgoraVox, il Trafiletto.

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