terra ballerina | Parolacce https://www.parolacce.org L'unico blog italiano di studi sul turpiloquio, dal 2006 - The world famous blog on italian swearing, since 2006 - By Vito tartamella Wed, 07 Jun 2017 13:48:24 +0000 it-IT hourly 1 https://www.parolacce.org/wp-content/uploads/2015/06/cropped-logoParolacceLR-32x32.png terra ballerina | Parolacce https://www.parolacce.org 32 32 L’origine della parola “terrone”. Una volta per tutte https://www.parolacce.org/2014/07/22/etimologia-di-terrone/ https://www.parolacce.org/2014/07/22/etimologia-di-terrone/#comments Tue, 22 Jul 2014 09:51:07 +0000 https://www.parolacce.org/?p=5750 Da dove arriva la parola terrone? Un lettore di questo sito mi spinge a tornare sull’argomento. Perché ripropone un pregiudizio duro a morire: ovvero, che terrone abbia a che fare coi terremoti. Niente di grave: in questo errore sono caduti… Continue Reading

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Antonio Albanese nei panni di Cetto Laqualunque: l’emblema del meridionale approfittatore e corrotto.

Da dove arriva la parola terrone? Un lettore di questo sito mi spinge a tornare sull’argomento. Perché ripropone un pregiudizio duro a morire: ovvero, che terrone abbia a che fare coi terremoti. Niente di grave: in questo errore sono caduti fior di linguisti. Ma ora cercheremo di mettere un punto fermo in questa faccenda. Partiamo dalla mail del lettore, Fabrizio Furiosi: “Sono di famiglia milanese. Mio nonno (nato nel 1891) spiegava che la parola derivava da terra ballerina: i primi immigrati, specialmente pugliesi, arrivavano dal meridione, riconosciuto storicamente come la terra dei terremoti. Tanto che i meridionali venivano apostrofati con «Uè! tera balerina!»”…
E’ davvero questa l’origine dell’epiteto? Intanto, si nota subito un errore nella ricostruzione: gran parte dei terremoti più violenti d’Italia sono avvenuti in Sicilia, Calabria, Abruzzo e Basilicata ma non in Puglia. E proprio da Sicilia e Calabria (non dalla Puglia) sono arrivati gran parte degli immigrati al Nord. Ma la questione di fondo è un’altra: chi prenderebbe in giro qualcuno perché nella sua terra c’è stato un sisma? In Italia ci sono molti immigrati cileni, ma non ho mai sentito nessuno prenderli in giro per i loro frequenti, oltre che violenti terremoti. Avete mai sentito qualcuno insultare un altro per le catastrofi naturali che ha subìto? “Ehi, terra franosa! Ehi, alluvionato!!”.

La ricostruzione è irreale, non regge. Eppure, ci sono caduti fiori di linguisti: il “Dizionario moderno” (1908) di Alfredo Panzini, curato da Bruno Migliorini riconduce terrone a una fusione fra terr(emoto) e (meridi)one. Forse perché le frasi citate dal lettore Furiosi sono esistite davvero: ma erano un modo – diciamo così – bonario di alleggerire un insulto che ha in realtà una forte carica spregiativaLa parola terrone non ha nulla a che vedere coi terremoti: dalla fine degli anni ’70 i linguisti (come Ruggero Stefanini) hanno abbandonato questa ipotesi, e anche le altre che circolavano fino a quel momento: “mangiatore di terra”, “del colore della terra”. Anche il Dizionario etimologico della lingua tialiana della Zanichelli lo ribadisce: “il riconoscimento in terrone di ‘legato alla terra‘ sembra il più ovvio e accettabile”.
Una delle prime apparizioni del termine risale infatti al 1600, in un documento scritto dall’erudito fiorentino Antonio Magliabechi: «Quattro settimane sono scrissi a Vostra Signoria illustrissima e l’informai del brutto tiro che ci fanno questi signori teroni di volerci scacciare dal partito delle galere, contro ogni equità e giustizia». Qui teroni sta per grandi latifondisti, proprietari terrieri. Poi il termine passò a qualificare – sempre con disprezzo – i contadini, i braccianti agricoli. A maggior ragione nei secoli successivi, quando, con l’industrializzazione, il contadino era visto sempre con disprezzo, dall’alto in basso: le parole spregiative villano, burino e cafone hanno lo stesso significato svilente. 1391_1Ma, osserva acutamente Piero Angelini in un interessante saggio, terrone non era un semplice contadino: era “il lazzarone, il pezzente, il plebeo, il contadino sottosviluppato che sopravvive non lavorando, ma raspando la terra. Il marginale di campagna che quando non mendica o non ruba, è costretto a brucare e a frugare nella terra, per far pietanza di tutto ciò che nella nostra cultura è più interdetto: chiocciole e ghiande, funghi e insettucci; e per contorno, cos’altro se non terra? Il mangiaterra segue una dieta che oscilla tra due estremi: cosucce della terra, resti e rifiuti quali vitto giornaliero, ma carne e grassi quando l’accatto o il furto riesce. Un individuo accecato dalla fame e dalla rabbia, dall’invidia e dalla paura“. Così lo vedevano (e lo dipingevano) i funzionari del Regno sabaudio inviati a governare il Sud.

Dunque, terrone – nell’Italia dei grandi flussi migratori, dopo la seconda Guerra mondiale – era il maschio che minacciava i posti di lavoro (e le donne) dei settentrionali, e quindi era visto con paura, disprezzo e scherno. Per combatterlo, bisognava dipingerlo come  parassita, ladro, fannullone, ignorante e incivile. Lo stesso tipo di disprezzo e di paura che oggi suscitano gli immigrati africani o dell’est europeo: quando ci si sente minacciati dall’invasione di altri popoli (ci rubano le donne, ci rubano i posti di lavoro, ci rubano le case), il razzismo è la difesa più rapida. E’ l’emarginazione, la caccia all’uomo. terroneDeMitaChe poi i lombardi (o i piemontesi, o i veneti) abbiano declinato questo epiteto anche in senso bonario (terra ballerina), beh: questa è un’altra storia. Più soggettiva, più episodica, ma non certamente l’intento originario dell’epiteto. Tanto che per sdrammatizzare una tensione reale, molti comici (da Diego Abatantuono, fino a Checco Zalone e Antonio Albanese) hanno messo a nudo queste dinamiche di emarginazione, come pure alcuni difetti endemici del Sud: il familismo e il clientelismo innanzitutto. Il terrone che loro mettono alla berlina è l’ignorante, con scarsa voglia di lavorare, rozzo, maleducato, approfittatore, che disprezza le norme igieniche e le regole elementari della convivenza civile. Difetti che si possono trovare a tutte le latitudini.

 Se volete approfondire questo argomento, mi sono occupato di terrone anche qui, qui e qui.

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